martedì 30 giugno 2015 15 vostri commenti

55 anni















30 giugno 1960...

...55 anni fa Genova cacciava i fascisti dalle sue strade, oggi...
lunedì 29 giugno 2015 20 vostri commenti

Démos Cràtos

"In questi tempi difficili, tutti noi dobbiamo ricordare che l’Europa è la casa comune di tutti i suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e ospiti. La Grecia è, e rimarrà, parte integrante dell’Europa, e l’Europa parte integrante della Grecia. Ma un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza una bussola. Chiedo a tutti voi di agire con unità nazionale e compostezza, e di prendere una decisione degna. Per noi, per le generazioni future, per la storia greca. Per la sovranità e la dignità del nostro paese."

A prescindere da come la si pensi e dall'esito del referendum, in questi giorni la Grecia sta dando a tutto il mondo una lezione di democrazia.
Perché ultimamente, soprattutto dalle nostre parti, si gioca con il voto e si comanda senza avere nemmeno il mandato del popolo, ogni riferimento non è puramente casuale.
Qui invece abbiamo un premier, eletto, che ha cercato di negoziare con l'Europa anche andando contro una parte del proprio schieramento, sentendosi rispondere picche dai banchieri abbottonati di Bruxelles, non eletti da nessuno. 
Un premier che ora chiede al proprio popolo cosa deve fare, con la possibilità anche di ricevere una risposta diversa dalla propria idea.
Qui da noi questo discorso è difficile da comprendere.
martedì 23 giugno 2015 23 vostri commenti

Amor fati

Noi siamo e diventiamo quello che decidiamo.
Le porte che spesso si aprono e si chiudono davanti ai nostri occhi durante la nostra esistenza sono molte. A volte le varchiamo, altre ci giriamo da un'altra parte voltando ogni tanto la testa per vedere se c'è ancora qualcosa,  colti quasi dalla tentazione di tornare indietro.
Spesso queste occasioni, questi bivi, si ripresentano durante la nostra vita. Ex fidanzate che abbiamo lasciato o che ci hanno scaricato che rivediamo dopo anni, dandoci la possibilità di stupirci del fatto che non ci fanno più nessun effetto; oppure persone che ci ricordano cosa abbiamo fatto e magari ora non rifaremmo più.
A volte la mente rielabora il passato provando a giocare con lui, proiettandoci in un'esistenza che avremmo potuto vivere nel caso avessimo preso una determinata decisione.
Nella mia vita, come credo tutti noi, ho incontrato parecchie strade da prendere, molti bivi. Uno in particolare ha cambiato totalmente il corso dei miei anni, cioè non fare il militare. Non sto qui a raccontarvi tutto ma da quella scelta a cascata poi sono successi degli eventi e ho conosciuto persone che hanno cambiato totalmente la mia vita.
Amor fati quindi. Non so se il nostro destino è scritto, penso invece che si compia a seconda dei nostri passi fatti o non fatti, e senza essere un superuomo alla Nietzsche  la cosa importante è non avere rimpianti, ma ricordi.
martedì 16 giugno 2015 12 vostri commenti

Un amico vero

La vita alla fine è proprio questa, ti dona persone splendide e poi te le toglie.
Saluti un amico e il giorno dopo non c'è più. Ti lasci con delle cose in sospeso che dovrai fare insieme e poi invece niente.
A quasi 40 anni posso ormai dire che i veri amici sono davvero pochi, si contano davvero su una mano. Ho avuto la fortuna di conoscerti sempre di più fino a diventare amici veri... le nostre discussioni sui libri e tutti gli autori che ho conosciuto grazie a te... sul calcio quello di una volta però... e sulla vita ... le tue fotografie della nostra Genova... le risate davanti ad un magnifico risotto che adoravi tanto... la tua domanda mattutina per i problemi che avevi al computer... il tuo scetticismo sugli ebook e poi quel giorno in cui ti sei convinto e  abbiamo comprato insieme il reader... i tuoi abbracci veri... il tuo sorriso tutte le mattine quando entravo a lavorare capace di far incominciare bene la giornata a tutti... la felicità che esprimevi quando parlavi di tua figlia e della tua famiglia... quel tuo compleanno in cui la grappa non finiva più... il nostro ristorante che fantasticavamo di aprire, "L'orto", dove si doveva cucinare solamente le cose dell'orto...  e tante altre cose.
Amavi la montagna e purtroppo la montagna ti ha preso, dicevi che camminando lì ti godevi tutto.
Chiamavi Greta la tua nipotina... racconterò io a lei chi eri e che cosa rappresentavi per me, le dirò anche che per lei dopo 40 anni sei entrato in chiesa.
Tra me e te c'erano 20 anni di differenza, ma sembravamo compagni di classe.
Mi mancherai, in questo mondo persone come te ce ne sono sempre meno,  non ti dimenticherò.
Ciao Luciano.
lunedì 15 giugno 2015 8 vostri commenti

Moz Awards 2015

Oh mamma!!! 
And the winner is... Ernest!
E' la prima volta che prendo un premio come blogger, si tratta del Moz Awards 2015 come migliore blog sociale-politico 2015, tutto organizzato dal mitico Moz tramite il suo blog Moz O'Clock. Un sito che se non avete ancora scoperto siete pregati di farlo. Si trovano sempre spunti interessanti a 360° e si incontrano blogger che rendono viva la rete.
Nel frattempo mi tengo stretto questo premio perché diciamo la verità in generale ho vinto poco. Se ricordo bene anni fa vinsi un Pluto pupazzo grazie ad un concorso di ovetti kinder, è ancora in casa mia e mi guarda sconsolato ogni mattina prima di uscire di casa.
Poi grazie ad un sogno in cui leggevo sul giornale i risultati delle elezioni politiche portai a casa 1milione e 200 mila lire vincendo al lotto, mi comprai il mitico SI nero.
Come dimenticare poi quella volta in cui alla festa dell'unità (quella vera) alla tombola (non si chiamava bingo) vinsi uno scalda vivande, peccato che il presentatore urlò al microfono "venga a ritirare il premio signorina", avevo i capelli lunghissimi biondi ma delle gambe da calciatore. 
Ringrazio i lettori di Moz che mi hanno votato, essere letti fa sempre piacere, io amo scrivere e lo farei anche se mi leggesse una sola persona però se si possono avere dei compagni di viaggio è meglio. Nel mio blog butto giù inchiostro digitale postando le mie idee, alcune considerazioni a volte anche non solo di politica, senza la pretesa di avere la verità in bocca. 
Ora mi aspetto che Moz faccia come la Loren... apra la busta urlando... Erneeeeest!!
mercoledì 10 giugno 2015 21 vostri commenti

Generazione super tele

Ieri guardando mia figlia mi sono chiesto con che cosa giocherà quando sarà grande. La osservo nel box che gioca con niente facendomi tornare in mente il nostro modo di divertirci.
Costruivamo la situazione trasformando la realtà in teatro. Già da piccoli diventavamo registi di noi stessi e a volte dei nostri amici, c'erano  i primi attori e le comparse, cioè quelli che partecipavano poco e  non si occupavano troppo dell'allestimento.
Ricordo le ore passate a creare le battaglie con i soldatini quando il tempo della preparazione superava di gran lunga il gioco stesso, quando con un metro rubato dalla dispensa di papà si simulavano nordisti e sudisti, quando il sotto della scrivania diventava una tenda e le partite a Subbuteo erano la nostra Champions.
Poi il pallone. Prima il Super Tele, rigorosamente blu, a volte rosso, con un rimbalzo incredibile e l'inconfondibile rumore secco per terra. Calciare quella palla era come giocare al gratta e vinci, non si sapeva mai come sarebbe andata a finire. Una traiettoria che neanche il più moderno dei navigatori avrebbe potuto indovinare. Da sgonfio invece era meraviglioso per noi quasi il pallone della Fifa.
Il livello successivo era il Tango. Spicchi neri e bianchi, plastica dura e rumore quasi da molla. Il dolore che si provava quando lo si prendeva in faccia o su una gamba era equiparabile a quello della sconfitta con gli avversari di sempre.
Maglioni per terra, felpe o magliette a fare le porte, conteggi pazzi e risultati infiniti.
Niente prova tv.
Quando il touch era solo una parte del titolo di una canzone di Samanta Fox.

lunedì 8 giugno 2015 16 vostri commenti

Che sbadato...

...mi sono accorto di non avere ancora scritto niente sulle elezioni regionali. Il motivo? Probabilmente perché alla fine non è cambiato quasi niente in Liguria. Ormai il partito di maggioranza è quello dei non votanti.
Il quasi è d'obbligo perché si passa dalla gestione Burlando a quella dell'ex conduttore di Lucignolo, Studio aperto e Tg4. Mancano le meteorine e poi siamo al completo. 
Qui il Pd ha dato sfogo a tutta la propria arroganza presentando Raffaella Paita come candidata, ex assessore alla protezione civile della giunta regionale Burlando che durante i giorni dell'ultima terribile alluvione non si trovava nemmeno su Google. Sia chiaro le colpe del dissesto del territorio non sono solo della candidata del pd, vengono da lontano, anche da gestioni passate. 
Credo però che questo sia un esempio di come il pd e Renzi intendano la politica, un misto di arroganza e personalismo mischiata al classico pensiero "intanto a noi ci votano sempre". Invece è andata diversamente. 
Chiaramente dopo la sconfitta come è d'obbligo neanche un minimo di autocritica, anzi la colpa è sempre da cercare negli altri. Prima era colpa delle televisioni, poi di quelli che non votano, poi degli estremisti, ora del movimento che ha espresso un candidato a sinistra della Paita, che può essere criticabile ma non accusato di aver fatto vincere gli altri perché non è che alla fine dei conti  si possono sommare cavoli con mele.
Quindi nessuna analisi sulla gestione della cosa pubblica negli ultimi anni, sui tagli fatti alla sanità, sulle spese pazze,  su delle primarie che non hanno più senso dove probabilmente sono andati a votare molti che nell'urna hanno vota lo stesso Toti.
Ora qui si brinda aspettando telefonate da Arcore e l'unica emergenza che sembra interessare il neo governatore sembra essere quella dei migranti da non accogliere e dei campi Rom da abbattere. Un pegno che deve pagare alla Lega visto che è stato eletto con i loro voti. Giusto per chiarire, la destra ha già governato la regione qui e gli effetti ce li ricordiamo ancora ma si dimenticano le cose facilmente in questo paese
Mi affido all'analisi fatta da un mio concittadino sabato 6 giugno tirando giù il finestrino della macchina alla vista di Toti e Renzi sul cantiere aperto del Bisagno, altro che politologi.

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