venerdì 30 dicembre 2011 34 vostri commenti

No Panta No rei. Qui dove nulla scorre.

Si dice. Ripeto, si dice. Che col nuovo anno si debbano buttare via le cose vecchie, riempire la vita, gli armadi, le stanze, le esistenze di cose nuove. Insomma, un cambiamento. Radicale? Totale? Temporaneo? Minimo? Accennato? Diciamo un tentativo a volte. 
Allora negli anni abbiamo visto scene da film con tanto di lavatrici buttate dalla finestra. La crisi ora creerebbe file e file di persone sotto i poggioli ad attendere il lancio pensando ad un fuoritutto.
Abbiamo assistito a vestiario sfoderato a mezzanotte e un minuto. La crisi ora porterà allo scambismo nell'abbigliamento... "un attimo scusate che mi faccio dare il maglione dal ragioniere, io le do la mia camicia"... il nuovo riciclato che avanza.
Abbiamo assistito a cenoni con cambi radicali di menù. Filo cinese, filo giapponese, filo etiope, filo vegetariano, filo carnivoro, onnivoro e nocivoro. Ora la crisi forse ci riporterà al nostravoro.
Ma siamo sicuri di rinnovarci? Voglio dire, siamo proprio sicuri che ogni anno si svolti, si cambi, si inverta la rotta? Oppure siamo sempre fermi nello stesso posto, il film gira un po' di qua e un po' di la, la pellicola si sposta leggermente ma noi sempre fermi. 
Perche sfogliando "Diario Italiano 1976-2006" di Miriam Mafai ci si imbatte in questi articoli...
L'operaio non è Superman. Ora in fabbrica è entrata la paura. Solo la Fiom rimane fuori.
Si sono scontrate alla tribuna le due anime del Pci. Ora l'anima non è dato sapere se c'è, al posto del Pci c'è il Pd e il Pdl e lo scontro è nella Tribuna Montemario di solito per i posti migliori, gratis naturalmente.
Un socialista al Quirinale. Beh, che altro aggiungere.
Quell'urlo altissimo per chiedere giustizia. E' che in questi ultimi anni solo oltre un certo reddito vieni ascoltato, al di sotto c'è solo silenzio.
"Pertini, non abbandonarci". Appunto.
Quei duri e tesi rapporti tra guardie e detenuti. Storie, drammi, morti che non trovano posto nelle notizie. 65 morti nel 2011.
Angoscia, paura e poi rabbia. La piazza laica si gela. Perchè ormai il  permesso di esistere va spedito direttamente al Vaticano.
Malessere e rabbia nel Pci: "ma questo è socialismo?". Non lo è non vi agitate..
"Non ci hanno ancora sconfitti". Sfilano 200mila metalmeccanici. Non è cambiato nulla, se non il numero, non ci sono più fabbriche.
E' nato il terzo polo. Lo guida Craxi. Visto! Nulla di nuovo, chissà magari c'era già Rutelli dentro.
Hanno spento l'autunno caldo. Un classico della letteratura politica italiana, in edicola.
De Mita: "Io voglio solo democristiani puliti". D'altra parte l'igiene è importante.
Spendono 30mila miliardi. Con la tessera di partito sono i signori delle Usl. E dove ci sono signori ci sono servi.
Di Ospedale si può morire. E di lavoro anche, 1100 morti nel 2011.
Ecco l'inganno dei privati. Mercato Banca Denaro.
Una riforma da buttare? La domanda giusta è... quale?
"Non capisco non ci credo è la Doxa che da i numeri". C'era già la coppia Pagnottelli, Crespi.
Processare il 68? Ogni anno, ci provano, e su questo non c'è prescrizione.
Quando esplode il razzismo. E' ed è stato al governo, seguire il colore verde.
"Un figlio lo farò solo se...". L'uomo dovesse prima o poi tornare al centro delle preoccupazione dei potenti, ma ora ci sono le Banche prima, poi la Chiesa, poi i dirigenti, poi Marchionne, poi...
Le città spazzatura. Chissà se anche in quegli anni la misero sotto il tappeto.
Quelle coppie che Wojtyla vuole ancora fuori legge. Le fumate bianche ci sono ma i bersagli non cambiano.
Firenze scopre la paura del nero. Casa Pound.
Dal dramma alla farsa. Scegliete voi il giorno, l'ora, e la dichiarazione di uno dei politici di oggi.
Cari partiti tornate a casa, anzi uscite dai teleschermi.  E con voi portate via i plastici di Vespa.
La Santa Alleanza della mazzetta. Da aggiungere cemento e immobili.
Ora la paura della povertà contagia i colletti bianchi. Avanti i prossimo, la piazza è larga.
"Cosa due". Dimenticare Berlinguer. Già fatto, soprattutto quella parte in cui parlava di morale.
Le brutte idee della sinistra. Ora idee...
I partiti poco laici. Che poi negli anni avere amici in buoni rapporti col boss può sempre essere utile.
Le vacanze del Cavaliere. Speriamo perenni.
Quale Italia dopo il referendum. Quella che ti tocca riprendere le firme perchè subito dopo rifanno la legge ad esempio.
Ritorno al passato. Per dire ciò bisognerebbe aver fatto dei cambiamenti prima.
Insomma, titoli, frasi, dichiarazioni di 35, 20, 15, 5 anni fa. 
Panta rei, tutto scorre... tranne qui.
Quindi spingiamo, corriamo, spostiamo, urliamo e tiriamo, creiamo cambiamento, quello che ci può salvare, che ci tiene a galla, che ci da il respiro e aria per i nostri polmoni. L'utopia che diventa realtà grazie al nostro volere, dalla più piccola alla più grande. 
Il mio augurio per voi amici miei è proprio questo, osate sempre, cercate quello che volete nel prossimo anno e lottate per averlo,  che a star fermi sono già in troppi.
Auguri a tutti.
venerdì 23 dicembre 2011 39 vostri commenti

Il Natale degli opposti estremismi

Non ricordo con precisione il giorno, il mese, l'anno e l'ora di quella fatidica comunicazione.

"Ernest Babbo Natale non esiste!"
"Nooooo..."
"Mi dispiace ma è la cruda verità!"
"Quindi quelle ciabatte con le corna delle renne chi me l'ha portate? E quel portachiavi con una forma imbarazzante? Quel pigiama da ospedale con purea e coscia di pollo incorporata?"
"Tutto gli zii..."

Non ricordo non c'è niente da fare.
Però ricordo qualcosa. Ad esempio la letterina che facevamo io e mio fratello...
Tipo "caro Savonarola..", iniziata venti volte. Con tanto di riga su riga fino ad arrivare al foglio nel cestino.
Ricordo mio padre, operaio dell'Italsider, comunista, tuta blu, che dall'8 in poi iniziava le grandi manovre per il presepe. Ma non una cosa normale, una costruzione, con tanto di condono edilizio credo, di 5 metri per 2. Ma la cosa incredibile è che mentre lo costruiva non vi dico le imprecazioni, per il martello caduto, per il cielo che non stava su, per la grotta storta e tutto il resto. Insomma gli opposti estremismi.
Ricordo che la notte del 24 si andava a dormire con un'ansia che ho riscoperto solamente dopo, quando aspettavo la comunicazione di Veltroni che partiva per l'Africa.
Ricordo che di notte ci si alzava e sotto l'albero non c'era niente.
Poi ci si rialzava e ancora niente.
Poi ancora niente... poi come per magia. I regali. Mah... riuscivano a farmela sempre.
Ricordo poi alla mattina quando non trovavi quello che volevi, delusione che poi avrei ritrovato solo dopo accorgendomi che Veltroni non era mai partito per l'Africa.
Ricordo quel Natale che "Papà quelle sigarette erano davvero troppe, e non è bello vedersi la guardia medica in casa!".
Ricordo mia madre perennemente ai fornelli, l'aperitivo da "botta" di mio padre, i ravioli, le lasagne, la cime, l'arrosto... il digestivo... e poi ancora le frittate... il digestivo... i dolci... e i digestivi.
Ricordo che alla tombola non vincevo mai. Ero già di sinistra, non ci son storie.
Ricordo quell'altro Natale quando in un solo giorno quel male trasformò una persona.
Ricordo il mio primo Natale da single dopo 16 anni fatto in coppia.
Ricordo quel Natale in cui il regalo più grande arrivò sotto forma di due occhi bellissimi, oggi vicino a me.
Insomma qualcosa ricordo.
E ora voglio ricordare chi queste cose non le può ricordare perché non le ha mai avute. Ricordiamoli sempre, non solo a Natale, non solo nelle feste, ma tutti i giorni.
A volte i regali da fare sono sotto casa, hanno un nome e dei volti, sono agli angoli delle strade, sulle scale e nelle piazze.
Buone feste e buona vita amici miei.
giovedì 22 dicembre 2011 14 vostri commenti

Quando sessantaquattro anni fa ci avvertirono

"L'Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore"

Si era il 22 dicembre di 64 anni fa, precisamente il 1947. 
Queste parole sono di Umberto Terracini, politico del partito comunista, antifascista e presidente dell'Assemblea Costituente che approvò proprio oggi sessantaquattro anni fa la nostra Costituzione. La stessa carta dei diritti e doveri, sia chiaro, che da anni viene attaccata, da anni viene additata come una delle responsabili del disastro italiano. Invece proprio grazie a lei in questo periodo di oscurità mista a perbenismo, liberismo, affarismo e fascismo siamo rimasti a galla. 
Un punto fermo dove guardare nei momenti di paura, durante gli attacchi di panico di una democrazia sempre più lontana dai desideri di speranza di un popolo. Quello stesso popolo che però in questi anni si è fatto pilotare da personaggi che non dovrebbero sedere negli stessi scranni dove i costituenti si sono fatti in quattro per dare al paese una carta presa come esempio anche da altri poi. 
Le risposte sono li nei 139 articoli stampati nero su bianco, certo a volte ci sono cose che possono sembrare superate, ma fondamentali per una democrazia. Dal principio di laicità a quello pluralista, dal principio di uguaglianza a quello solidarista, dall'indivisibilità del paese al pacifismo, dal diritto allo studio alla libertà di parola, al diritto al lavoro sul quale la Repubblica dovrebbe fondarsi. Per arrivare poi alle disposizioni transitorie e finali. Su tutte una, la dodicesima... 

  "È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista" 

 ...come se sapessero già che il fascismo potesse tornare sotto forme diverse, nuove, ma sempre pericolose. Lo sapevano, ci avevano avvertito. 
Forse in parte li abbiamo traditi. Ma il tempo per rimediare c'è sempre, teniamola stretta, leggiamola a chi non la conosce, ai nostri figli, ai nipoti, ai giovani a tutti. 
Per far si che ogni uomo non debba mai chiedere di essere libero ma esserlo.
martedì 20 dicembre 2011 30 vostri commenti

La quotidianità della fine del mondo

Segnatevi questa data.
21-12-2012, la fine del mondo.
Ora segnatevi anche il 20, poi il 19, il 18, il 17, poi tutto il mese precedente, quello ancora prima, l'anno scorso e ancora l'altro. Insomma tutto.
Qui non si tratta di Maya o altro ma di noi.
Perchè la fine del mondo è già in atto da anni, sotto i nostri occhi. La profezia parla di distruzione e disastri. Provate ad aprire gli occhi quando uscite di casa, guardate quello che succede nella quotidianità e allora vi accorgerete che la fine del mondo è nello sguardo di quella persona che all'uscita dalla chiesa manda un'occhiataccia al mendicante quando qualche minuto prima ha recitato un passo del vangelo a memoria.
E' nel razzismo che ogni giorno si manifesta in diverse maniere da soft a violento.
E' nelle manovre di quelli che in mezzo al traffico ti devono superare per forza, magari sulla destra, magari mentre dall'altra parte sta arrivando una moto e magari vogliono avere anche ragione,
E' nelle persone che non capiscono che da uniti si possono raggiungere obiettivi e quindi rimangono a lavorare durante i giorni di sciopero, magari guardandoti anche male perchè tu lo fai.
E' in quelli che si fanno chiamare giornalisti ma sono solo compilatori di veline governative.
E' nelle scarpe consumate delle persone che marciano dagli anni 70.
E' nel rifiuto di un mutuo.
E' nello 0,5% in più che guarda casouna banca mette sempre a suo favore.
E' nel voler far passare per ricchi chi ha 5mila euro sul conto magari in due.
E' nel costringere chi lavora con disabili, anziani, tossici, uomini e donne senza fissa dimora, immigrati a scendere in piazza per chiedere un trattamento più dignitoso e magari un contratto.
E' nei conti correnti e nei redditi di tutti i dirigenti capici solo di chiedere disponibilità ed elasticità ai loro dipendenti, quando l'unico posto fisso nel paese è il loro.
E' nei ministri dalle lacrime facili, che non riescono a dire la parola sacrifici perchè loro non li hanno mai fatti, perchè piangono e due minuti dopo ti dicono con "garbo" e "gentilezza" che per far andare bene il paese devi essere licenziabile e guadagnare sempre meno.
Qui neanche l'Arca...
venerdì 16 dicembre 2011 21 vostri commenti

In fondo il fascismo con le leggi fascistissime, quelle razziali e gli assassinii di uomini liberi era solo una democrazia minore. Parola di emulatore

Se in questi giorni vi siete rigirati nel letto, occhi sbarrati, fame pochissima, salivazione azzerata perché lui era assente, non si faceva sentire, nemmeno una di quelle massime che hanno fatto riempire libri e giornali di tutti i tipi, discorsi che hanno dato da mangiare a molti scrittori e tantissimi comici.
Insomma, potete stare tranquilli ora tornerete a dormire sonni normali e a mangiare il vostro minestrone anticrisi.
Ha scelto un argomento a lui caro. La storia e la democrazia. Già perché chi meglio di lui può parlare della democrazia, lui che ha fatto di tutto, riuscendoci in parte, per trasformare il bel paese in Affaristocrazia.
Poi perché non farlo in uno dei momenti più attesi dell'anno dopo il cd di Apicella... l'uscita del libro di Vespa, citando un falso storico. I diari di Mussolini dell'amichetto Dell'Utri, si quello dell'eroe.

"Sto leggendo i diari di Mussolini..."

Chissà magari è al punto dei Gran Consiglio del Fascismo e sta cercando di individuare chi potrebbe essere il Ciano odierno.

"Mussolini prima voleva governare l'Italia e poi ha detto che era inutile. Io la penso come lui"

Perchè B. non lo ha pensato 17 anni fa che era inutile? Perchè per lui è stato IN UTILE nel senso che ci ha guadagnato. Anni di libertà perché altrimenti finiva in galera direttamente senza passare dal via e neanche ritirando le 20mila lire, perché le sue aziende hanno guadagnato miliardi di lire prima ed euro dopo, perché ha danneggiato il sistema giudiziario a suo uso, perchè ha cavalcato il craxismo modificandolo il berlusconismo iniettato nel sistema e difficile da mandare via per anni.
Qualcuno però fa ancora domande in questo paese e interviene ai dibattiti. Quindi una voce fuori dal coro gli fa notare che quella di Mussolini non era una democrazia...

"Beh, era una democrazia minore..."

Parola di intenditore ed emulatore...

Nel 1925 sparisce il Presidente del Consiglio e nasce il Capo del governo.
La legge sulla stampa con tanto di giornalisti sottoposti al prefetto...
L'abolizione del diritto allo sciopero.
Esistenza solo dei sindacati "legalmente" riconosciuti.
La costituzionalizzazione del Gran Consiglio
La lista unica per la Camera dei deputati.

...poteva anche rimanere nel silenzio, non c'era bisogno di farci sapere che la pensava come lui. Lo sapevamo già.
mercoledì 14 dicembre 2011 14 vostri commenti

Le risposte che non abbiamo mai dato


Segretario: Signora di la c'è il solito del venerdì, che le vuole parlare.
Cancelliera: Ma chi, quello della canotta? Quello dell'ampollina? Quello dei corni e gli elmetti?
S.: Già, cosa gli devo dire?
C.: Ma che ne sò... ecco, vai a dire che sto parlando con quello del Lichtenstein!
S.: Già detto settimana scorsa...
C.: Allora sono al telefono con il mio analista, la crisi, l'euro, troppi problemi capirà!
S.: Ci provo...
S.: Niente da fare. Ha detto che aspetta.
C: Uhmmm. Allora nella sala d'aspetto metti il Cd di Apicella che ci aveva regalato quello la, come si chiamava, va beh... hai capito, così magari ci rinuncia.
S.: Non lo abbiamo più... rispedito al mittente, ricorda.
C.: Vero, allora che faccio?!?
S.: Deve farlo signora. Per il paese, per quegli italiani che non lo hanno fatto, per l'Europa e perchè sia di insegnamento per tutti, per il futuro.
C.: Hai ragione Ambrogien!

...qualche metro più in la, subito fuori la stanza...

C.: Signor Bossi!
Bossi: Alura Finalmente!
C.: Ecco signor Bossi... Ficken!
martedì 13 dicembre 2011 26 vostri commenti

Firenze, 13 dicembre. Non si può e non si deve morire in questa maniera

Solo una domanda può venire in mente.
Perche? Perche? Perche? Perche? Perche? Perche?
La risposta non si trova.
Odio misto a razzismo cosparso di ignoranza e follia che portano a quello che oggi è successo a Firenze.
Un agguato razzista con tanto di pistola di un 5oenne di Pistoia, un iscritto a Casa Pound della stessa città, che oggi ha deciso di agire contro gli ambulanti senegalesi. Attaccandoli e lasciandoli a terra in una pozza di sangue, minacciando di morte tutti coloro che si mettevano in mezzo per fermare la sua fuga. Seguito e trovato morto poi in un garage, non si capisce se suicidato o ucciso dalla polizia.
In questo momento pare che in città si siano formati dei cortei spontanei di stranieri che marciano verso la prefettura al grido "vergogna non si può morire così". Già non si può morire così, non si può continuare a fingere che in questo paese non esista il razzismo, non si può continuare a girare il volto dalla parte opposto. Abbiamo avuto e abbiamo razzisti in parlamento, persone che giurano su una costituzione che si basa sull'uguaglianza dell'uomo che andavano in giro a spruzzare disinfettante contro donne di colore, persone che non perdono un attimo per insultare coloro che chiamano "diversi".
L'Italia non può tollerare tutto ciò.
Sia chiaro non sono qui a cavalcare un fatto di cronaca a scopo politico, non è mia consuetudine e non ho alcun vantaggio in tutto ciò, ma credetemi tutti i giorni, tutti i benedetti giorni, in ogni città ci sono fatti di razzismo che non vengono neanche presi in considerazione. E tutti i giorni ascoltiamo dichiarazioni tra le righe di supremazia di una razza inesistente su un altra.
Non si può e non si deve morire in questa maniera.
lunedì 12 dicembre 2011 18 vostri commenti

Per certi significati ci vuole la classe.

Che cosa è la disponibilità...

"La disponibilità misura l'attitudine di un’entità ad essere in grado di svolgere una funzione richiesta in determinate condizioni ad un dato istante, o durante un dato intervallo di tempo, supponendo che siano assicurati i mezzi esterni eventualmente"

...quasi un'unità di misura direi, richiesta in un preciso momento in maniera coercitiva il più delle volte. Ma anche..

"Possibilità di servirsi largamente e liberamente di qualcosa: avere disponibilità di denaro"

...qua abbiamo già una netta divisione. "Possibilità di servirsi largamente di qualcosa", cioè quelli che possono da una parte e quelli che non possono dall'altra. Ma andiamo sul figurativo...

"Apertura mentale e affettiva verso gli altri che porta ad accogliere positivamente proposte, iniziative, richieste d'aiuto etc...: dichiarare la propria disponibilità a fare qualcosa"

...quindi una scelta, e anche qui abbiamo una divisione. C'è chi può scegliere e chi non può scegliere mai.
Esistono quelli come noi che non possono decidere di essere disponibili ma sono al servizio e poi ci sono gli altri. Quelli che possono dire di non essere disponibili al taglio del loro stipendio, perchè altrimenti non ce la fanno eh!
E poi ci sono quelli che non appartengono neanche a questo Stato (vedere alla voce Vaticano), che esercitano nel nostro e si possono permettere di dire che sono "disponibili a discutere di Ici".
Quindi direi che i dizionari vanno riscritti, vanno aggiunti i doppi significati delle parole, oppure bisogna crearne altri nuovi, quelli di classe, quello del metalmeccanico, quello del precario, quello del disoccupato, quello del pensionato, quello dello studente... per noi alcune parole vogliono dire una cosa per altri tutt'altro.
mercoledì 7 dicembre 2011 24 vostri commenti

Vediamo un po' oggi chi ci prende per il culo....

«I sacrifici fanno parte della vita»

Difficile, davvero difficile. Una frase che avrebbero potuto dire tutti. Poi ultimamente va di moda, anche mio nipote mentre stava giocando l'altra sera mi ha detto che quest'anno scriverà solo mezza lettera a babbo natale.
Pochi indizi niente da fare. Procediamo.

«Io auguro al governo e al Parlamento di fare bene la loro parte per questo decreto salvezza-Italia e certamente invito tutti a prendere la loro quota di responsabilità per sostenere tutti i provvedimenti»

Beh beh... qualche aiuto in più certo. Vediamo. Potrebbe essere Minzolini in un momento di pausa prima di difendersi dall'accusa di peculato... no impossibile. Una frase del genere l'avrà detta una persona disposta a donare, uno aperto di cuore, uno che sicuramente in un momento di crisi è pronto a farsi carico delle responsabilità. Quindi non può essere ad esempio uno che appartiene ad una Spa, non può essere uno a capo di un gruppo che detiene circa il 20% delle proprietà immobiliari italiane.

«Il problema dell'Ici è un problema particolare: un problema da studiare e da approfondire»

Già vero, intanto mentre si approfondisce tale argomento si toccano pensioni, si da un contentino agli indignati prendendo qualche briciola agli evasori. Ma bisogna studiarci e misterX lo dice, seguito da altri, mentre in Grecia l'hanno decisa diversamente. Comunque bisogna avere FIDE pardon fede, e come si dice c'è sempre un però...

«Però la Chiesa fa la sua parte a favore delle fasce più deboli della popolazione»


...ci scuserà se non rendiamo grazie a lui e ai suoi.
martedì 6 dicembre 2011 16 vostri commenti

I post it di Repubblica che non vedrete mai!


...da notare che la carta è riciclata data la situazione del paese e la nostra prossima futura. Però una cosa Repubblica l'ha fatta... ha già messo on-line il calcolatore dell'ICI.
Quel che è giusto è giusto!
lunedì 5 dicembre 2011 32 vostri commenti

Tra il dire e il fare ci sono le nostre chiappe


Ecco.
Guardate bene. In mezzo ci siamo noi. Tra quello che ride e quella che piange.
C'è quello che non potrà andare in pensione quando aveva calcolato.
C'è quello che non vedrà lo scatto dovuto all'aumento dell'inflazione.
C'è una donna licenziata a 57 anni che sperava solo di passare quei pochi anni e arrivare alla pensione e che invece ora dovrà aspettarne altri 10, magari anche senza lavoro e senza stipendio.
C'è quello che prendendo una pensione di 990 euro al mese si sentirà ricco.
C'è quello che dirà "cazzo conviene comunque essere evasori intanto casomai ti riprendono solo l'1,5%.
C'è quello che andrà a prendere il pane la mattina dopo e lo troverà più caro.
C'è quello che metterà sempre al stessa cifra di benzina nella macchina e nella moto ma non riuscirà ad arrivare al solito posto con quella.
C'è quello che andrà in giro per la città con il petto rigonfio perchè si sentirà "un proprietario di prima casa", magari di 4 vani, magari con un mutuo della madonna a carico, ma proprietario signori.
C'è quello che poi incontrerà il "grande proprietario di prima casa da 4 vani" e discuteranno sul fatto che lui ne ha 5 di prime case ma intanto questa è una storia che non interessa.
C'è quello che guadagna tra i 55mila e i 75mila euro all'anno che si sta asciugando ancora il sudore per avere evitato l'aumento dell'IRPEF.
C'è quello che i 55 mila euro all'anno non li ha mai visti ma le bollette si.
C'è quello che mentre farà una fila interminabile per il ticket all'ospedale penserà già alla fila che dovrà fare per aspettare il dottore, alla fila per aspettare il certificato e ai mesi che ha dovuto attendere per avere una risonanza.
Infine c'è lui.
Quello che ora farebbe un casino della madonna se queste cose le avesse fatte...
...non lo dico.
giovedì 1 dicembre 2011 31 vostri commenti

Io esco tutti i giorni


Io esco tutti i giorni.
Io esco tutti i giorni.
Io esco tutti i giorni.
Io esco tutti i giorni.
Io esco tutti i giorni.
Io esco tutti i giorni.
Si io esco. Ad esempio ieri sono uscito come al solito per partecipare al laboratorio teatrale come ogni mercoledì mattina. Mi sono alzato come uno zombie dal letto, una lentissima colazione con ancora gli occhi chiusi, la ricerca della roba (a caso), chiavi, sigarette, portafoglio, accendino, la mia compagna che mi fa l'elenco (come fa a sopportarmi la mattina non lo so) e poi via, bacio, moto e via.
Quindi teatro, l'abbraccio con i miei compagni, prima il laboratorio di "Stranità" e poi le prove per lo spettacolo del 17 dicembre (che ansia..). Poi pranzo. Di corsa come al solito, e poi TAC timbro del cartellino... al lavoro. Poi RITAC timbro d'uscita, moto, e via fino al campo sportivo, allenamento. Discorsi, le solite sfuriate perchè i ragazzi fanno casino e poi fine, doccia e via.
Sempre veloce perchè devo arrivare in tempo a vedere uno spettacolo... non uno dei soliti. Arrivo, gente tanta gente, tanti bambini, genitori, amici, famiglie e divise blu.
Già uno spettacolo... prima piccoli attori vestiti di bianco, che danzano nello spazio su note musicali bellissime, rappresentano il viaggio, i viaggi. La felicità della partenza, l'ansia, la voglia di scoprire nuovi posti, la mancanza dei genitori, le cose nuove, le amicizie, la solitudine, il gioco, la la scoperta della diversità, l'accoglienza... che solo la magia di un palcoscenico può mettere insieme.
Poi pausa. Si chiude il sipario. Si accendono le luci. Rivedo le facce, gli amici, i bimbi che scendono dal palco, non tutti, e diventano spettatori. E rivedo le divise blu. E poi loro.
Grandi attori vestiti di nero. Genitori, attori, insegnanti e 6 detenuti del carcere di Pontedecimo.
Anche loro parlano del viaggio... quello fatto da tutti noi normalmente e poi quello fatto da loro. Quei 4 passi per 4 passi che ogni giorno fanno nella loro cella "16 splendidi metri quadrati".
Io esco tutti i giorni.
Te lo sei comprato il telefonino figo eh?!? Perchè con quello normale non riuscivi?!?
Io esco e vado da mia madre.
Io nella valigia ci metto la torcia perchè le ombre mi fanno paura.
Io abbraccio tutti i giorni mia moglie.
Questo spettacolo, "Voci del verbo andare", è frutto di un laboratorio teatrale di un anno e più messo in piedi dalla Compagnia del Teatro dell'Ortica (che frequento) con la scuola Daneo di Genova e i detenuti del carcere di Pontedecimo. Un "andare" prima rappresentato dai bambini e poi dai grandi. Un lavoro lungo, meraviglioso, faticoso e che ha incontrato durante il percorso tanti e troppi ostacoli che potete immaginare. A partire dal fatto che per queste cose non ci sono mai soldi e la maggiorparte delle volte le persone coinvolte devono lavorare gratis oppure addirittura mettendo del loro. Qualcuno potrà obiettare che prima ci sono altri problemi, vero si, ma è anche vero che in questi giorni abbiamo letto di sprechi e di privilegi imbarazzanti per un paese civile che spostano soldi che potrebbero finanziare progetti per la disabilità e per il sociale. Quindi l'applauso che va a tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto è triplo.
Con questo sia chiaro non si vogliono cancellare le colpe di nessuno, nessuna retorica, nessun buonismo, nessuna riga su niente. E' un messaggio lanciato, per far conoscere l'umanità delle persone, l'importanza di questo tipo di lavoro nelle carceri. Per far conoscere alla popolazione che in quelle strutture che alcune delle nostre città ospitano ci sono persone, in 16 metri quadrati sovraffollati e che nella maggiorparte dei casi non hanno niente di rieducativo.
Per fa conoscere l'uomo non l'etichetta.
La mia vita è come una partita di calcio. Il primo tempo l'ho giocato male, ora sono negli spogliatoi ma il secondo tempo lo voglio giocare bene.

Latest Tweets

 
;