martedì 13 marzo 2018 26 vostri commenti

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Dodicimilioni e mezzo. 
Mentre si sta cercando la formula alchemica per mettere insieme Pd, M5s, Lega o il movimento W la Fisica ci sono sempre loro in questo paese che rappresentano la maggioranza. 
Chi non è andato a votare, dato più alto dalle elezioni del 1948 ad oggi.
L'unica costante che possiamo ritrovare in tutte le ultime tornate elettorali è che la maggior parte degli schieramenti davanti ai risultati continua a non prendere in considerazione coloro che decidono di non andare al seggio.
Vero è che che in questo dato magari possiamo trovare molti di quelli del "son tutti uguali" e che non leggono nemmeno i programmi.
Una percentuale di quelli che "ah perchè ci sono le elezioni oggi?".
Un altro numero di coloro che non sanno nemmeno dove hanno messo la tessera elettorale o l'hanno imbottigliata e spedita nelle isole Figi.
Tutto vero. 
Ma in quei 12 milioni e mezzo di elettori credo sia doveroso dire anche che esiste una grossa fetta di persone che non si riconoscono negli schieramenti, nemmeno in quelli cosiddetti di "protesta", nemmeno in quelli estremi per non parlare di quelli moderati.
Ecco magari iniziare a porsi delle domande, sull'identità di queste persone, sulla loro decisione di non leggere nemmeno i programmi o leggerli ma subito dopo buttarli potrebbe servire.
Forse.
giovedì 8 marzo 2018 18 vostri commenti

La gggente


In questo periodo si sente spesso dire "è la gggente (non è un errore) che lo chiede", mi stavo domandando... ma stiamo parlando della stessa gente che disse si al taglio sulla scala mobile? la stessa che per anni disse che la mafia non esiste? la stessa del voto di scambio? la stessa che guardava con occhi stralunati chi parlava di stragi di stato? la stessa che il giorno prima tirava le monetine alla prima repubblica sostenendo il pool di Mani Pulite e poi nel 1994 votò Forza Italia? la stessa che in un referendum disse si al conflitto di interessi berlusconiano? la stessa che nonostante le infinite leggi ad personam di Berlusconi continua a votarlo? la stessa che si fa pregare per scendere in piazza e poi non viene? La stessa che diserta le assemblee sindacali e ci viene solo si parla del suo problema? la stessa che non si iscrive ad un sindacato "perchè fate tutti schifo" però poi ti ferma perché ha bisogno? la stessa che lo sciopero è giusto solo se riguarda la mia situazione e se lo fanno gli altri rompono le balle al traffico? la stessa che si lamenta della legge Fornero, del Jobs Act e poi scopri che non ha mai fatto un'ora di sciopero? 
Mica per altro, solo per avere più chiara la situazione e aggiornare il database delle definizioni.
venerdì 2 marzo 2018 10 vostri commenti

Avvertimento

In questi giorni in cui da destra a sinistra (?) si chiede il licenziamento dell'insegnante di Torino mi è tornato in mente il silenzio sostanzialmente generalizzato di fronte alle tante promozioni dei condannati della "macelleria messicana" della Diaz. Di fronte alle parole di violenza nella caserma di Bolzaneto o alle manganellate gratuite ad anziani inermi in corso Italia a Genova.
Non ricordo la stessa indignazione, davvero. Sempre tutti al proprio posto.
Io non manifesto in quella maniera, che mi fa tornare in mente l'adoslescienza,  probabilmente avrò anche urlato frasi pessime soprattutto in età più giovane, anche in quella avanzata non mi ergo su un piedistallo, ma ciò non toglie che gli ultimi risvolti mi portino a pensare che siamo in un momento in cui si fa il filo all'elettorato di destra. Una condanna a fini elettorali.
Ho parecchi vuoti e non ricordo nessuna dichiarazione rispetto all'insegnante che si fa fotografare inneggiando al fascismo.
Non ho visto indignazione per quel personaggio candidato di Forza nuova che inneggia al nazismo che se votato potrà sedersi in parlamento e quindi futuro dipendente pubblico. 
Andando a memoria, perchè è molto tempo che non frequento quei luoghi, ricordo cori di tutta una gradinata contro la polizia, le stesse parole della professoressa. Per non parlare dei cori contro l'arbitro. 
Mi pare che ci sia una bella dose di ipocrisia del bel paese in questa vicenda condita con lo storico lato illiberale italico.
Evito di commentare quelli che non so per quale motivo tirano in ballo gli insegnanti sessantottini. Gente che dovrebbe riflettere su quel momento storico, dove sono anche stati commessi errori, ma dopo un'attenta lettura potrebbero magari capire che molte delle cose di cui abbiamo goduto fino ad oggi sono state fatte anche grazie alla spinta del sessantotto.
Al di là del fatto in questione, rischiare di essere licenziati per avere urlato determinate frasi in un corteo mi sembra un precedente molto pericoloso.
Una sorta di avvertimento per il futuro.
Sempre più nero. 

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