lunedì 29 settembre 2014 30 vostri commenti

1 minuto


Quando ho visto il video questa mattina non ci volevo credere.
La prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di dire... "Ma da noi sarebbe possibile?"
No, credo proprio di no.
Succede che a Varsavia ogni primo agosto tutta, ripeto, tutta la città si ferma per ricordare i 200mila civili polacchi morti durante la rivolta per liberare la città dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Ora vedendo la presenza di italiani durante le commemorazioni dei 25 aprile e tutti le dichiarazioni di revisionismo in questo paese... sono stato assalito da una profonda tristezza.
Non voglio nemmeno immaginare cosa potrebbe succedere da noi durante quel minuto.

lunedì 22 settembre 2014 38 vostri commenti

Sotto il vestito... Silvio

La mia è sempre stata un famiglia di operai. Il mio bisnonno ha lavorato in porto in mezzo ai "carbunin" poi nelle officine, mio padre invece all'Italsider. Uomini di lavoro, dalle mani consumate dalla fatica, con la schiena a pezzi ma sempre pronti a darsi da fare per gli altri.
Il primo vecchio socialista che verso la fine della sua vita non poteva neanche sentire parlare di Craxi, mio padre invece iscritto alla Fiom, comunista.
Ho imparato a dare il giusto valore al lavoro e ai diritti dei lavoratori.
Ogni anno girare per gli stand della Festa de l'Unità con mio papà era motivo di orgoglio. Sopra il mio divano, oggi, su una mensola tengo la punta delle bandiera che il mio bisnonno aveva fatto fare nelle officine e che ogni volta portava in giro nei cortei. Sopra c'è scritto Pace e Lavoro.
Oggi assistiamo ai video messaggi in stile berlusconiano del presidente del consiglio Renzi, testimoni dello smantellamento della sinistra, ascoltiamo l'ex sindaco di Firenze insultare la Cgil.
Sia chiaro l'ho già detto altre volte e lo ribadisco, il sindacato ha sbagliato parecchio, sbaglia ancora e al suo interno ci sono delle caste che andrebbero abbattute. Non si comporta da sindacato quando cammina a braccetto col governo di turno, dimenticando il vero senso della parola lotta. 
Sappiamo però che dietro ad una sigla ci vogliono le persone, e queste ultimamente anche nei posti di lavoro latitano, di disinteressano, non lottano. Colpa anche delle troppe delusioni che il centro sinistra e lo stesso sindacato hanno regalato.
Ma la Cigl è anche fatta di persone che ogni giorno vanno a difendere diritti che i datori di lavoro vogliono calpestare, singole persone che si siedono ai tavoli delle trattative con dirigenti che si aumentano lo stipendio mentre dall'altra parte tagliano sul costo del lavoro dei dipendenti.
Il pensiero di Renzi lo conosciamo. Uno che sta con Marchionne ha una targa che non possiamo dimenticare e in questi giorni abbiamo l'ulteriore prova. Parliamo di  uno che trova come alleato Brunetta per la riforma del lavoro. 
Il pensiero va a quelli che ora sostengono Renzi e che in passato sono scesi in piazza per difendere i diritti che ora il presidente del consiglio, con l'aiuto di Silvio e company, vuole smantellare in nome della creazione di posti di lavoro.
Strana teoria quella dei meno diritti uguale più posti di lavoro, già sentita in passato.
Si la Cigl ha sbagliato è vero, e sbaglia a non portare la gente in piazza per più giorni, ha sbagliato e sbaglia a non proclamare lo sciopero generale, sbaglia quando discrimina al suo interno, sbaglia a stare insieme a Cisl e Uil che firmano qualunque contratto a prescindere. Ma se penso alle lotte di Landini e della Fiom e a quel tipo di sindacato, penso che rimanga uno dei pochi punti di riferimento in questo momento.
Ma la gente è contenta perché Renzi ha ridato il nome alla Festa de l'Unità e nel frattempo parla come Berlusconi, si muove come Fini e propone provvedimenti come Brunetta.
L'Italia è anche questa.
venerdì 19 settembre 2014 26 vostri commenti

Only the brave?

Alla fine il risultato è arrivato, e ora largo alle battute su twitter.
La Scozia rimarrà nel Regno Unito sotto la corona della regina. Avrà probabilmente più autonomia dopo le promesse, vedremo, del premier inglese, ma sempre sotto la Union Jack.
Francamente non riesco ad immaginare lo stato d'animo di coloro che hanno perso, non ho mai pensato ad una Liguria indipendente o ad una nuova versione della Repubblica di Genova. 
In generale le spaccature mi spaventano. Però una Scozia indipendente avrebbe avuto il suo fascino e anche una sorta di rivincita storica. Ma per adesso è andata così.
Se il pensiero corre indietro negli anni ci troviamo di fonte a  Stati in guerra uno contro l'altro in un Europa senza pace. Se poi parliamo della nostra storia, troviamo Ducati, Granducati, Regni e via dicendo. Divisioni millimetriche e corse al potere che di solito finivano con il prevalere di una città sull'altra. Ora abbiamo Salvini che sbandiera radici mai esistite, ampolle piene d'acqua del Po' e indipendentisti dell'ultima ora. Fate voi.
Forse, come ormai succede spesso, in Scozia ha prevalso la paura della crisi economica.
Con l'indipendenza le cose sarebbero andate meglio o peggio?
Sinceramente non lo so, Economia Politica è stato il mio ultimo esame dato all'università...
lunedì 15 settembre 2014 24 vostri commenti

Il primo giorno

Quello dell'asilo non riesco proprio a ricordarlo. Qualche piccolo flash, come ad esempio il portone di ingresso e poi un'enorme sala, che sarà stata sicuramente piccola, con tantissimi bambini ed una suora che li faceva giocare.
Stessa cosa per quello delle elementari, niente da fare rimosso.
La memoria invece ha mantenuto ben saldo il primo giorno di scuola alle medie. Una massa di studenti con felpe di tutti i colori nel piazzale, erano gli anni 80!
Così come quello delle superiori. Ricordo ancora la voce del bidello scandire chiaramente i cognomi e le classi. Una scala da salire con tanto di paura di inciampare proprio il primo giorno di scuola davanti a tutti. Qualche ripetente che si conosceva già e poi l'aula piccola, due file di banchi orizzontali. Cinque maschi che diventeranno poi amici inseparabili e tante ragazze. 
Il resto è storia si dice... cancellini tirati nei corridoi come segni indelebili, ansia pre interrogazione, amori iniziati e finiti il giorno dopo, ma anche tante risate, erano gli anni 90!
E poi l'amico pino, il nostro albero, che già dal primo giorno di scuola avevamo individuato come rifugio quando si doveva decidere se entrare in classe o andare sugli scogli... e al posto del libro di storia in mano si teneva la focaccia.

venerdì 12 settembre 2014 20 vostri commenti

Ministero dell'Abbandono

Ma in fondo che sarà mai!
Il ministro della Salute Lorenzin lo ha detto non taglierà oltre i 40 milioni di euro. Quindi non ci lamentiamo...
Che sarà mai.. se nelle nostre strutture continuiamo a mandare a casa anziani, disabili giovani e adulti perché non possiamo più seguirli.
Che sarà mai... se abbandoniamo, perché è di questo che si tratta, le famiglie.
Che sarà mai... se le persone vengono trattate come numeri.
Che sarà mai... se i finanziamenti alla sanità vengono tagliati ma i direttori delle Asl continuano a prendere premi di produzione per i tagli.
Che sarà mai... se chiamano risparmio la mancata assistenza alle persona.
Che sarà mai.. se tagliano da anni, da sempre.
Salute Ministro.
mercoledì 10 settembre 2014 18 vostri commenti

Disonestà trasversale

Per anni in questo paese ci hanno raccontato che il male era nel centralismo dello Stato, che i cattivi stavano solo a Roma e che la soluzione era il Federalismo più o meno accentuato.
Poi sono arrivate le riforme e le riformette, titoli V e compagnia bella.
I presidenti delle Regioni hanno iniziato a farsi chiamare "Governatori" spinti da una moda californiana alla Schwarzenegger e il risultato lo abbiamo sotto i nostri occhi.
Più di 500 consiglieri regionali sotto inchiesta per non parlare dei governi delle Regioni che ogni volta vengono decimati dalle procure, rei di aver acquistato qualunque cosa con i soldi dei cittadini, dalle mutande alle bottiglie di champagne.
Quindi? Meglio quando il potere era accentrato?
No. Credo che la risposta sia come al solito nell'onestà delle persone che purtroppo sembra essere sempre meno presente. Non solo nei politici ma anche in coloro che eleggono e sostengono queste persone.
Ma è più semplice dire che una volta il problema è lo Stato, l'altra il regionalismo, poi il pubblico e poi il privato.
martedì 9 settembre 2014 29 vostri commenti

Come ti spiego Renzi?

Negli anni 80 i Righeira l'hanno messo per scritto con tanto di note musicali. Peccato però che il titolo oggi dovremmo cambiarlo perché l'estate non sta finendo... non è mai iniziata.
Ma lasciamo all'ascensore il tanto amato argomento meteo.
Da queste parti come sapete l'estate ha portato ben altro che in questo momento pesa 3 chili e mezzo ed è lunga 53 centimetri.
Quando potrà capire dovrò raccontarle parecchie cose... forse è meglio tralasciare qualcosa però.
Dunque... i governi di centro sinistra che non hanno fatto una mazza... il berlusconismo... il conflitto d'interessi... tangentopoli 1 - 2 - 3 e oltre... la erre moscia di Bertinotti... Mastella ministro di grazia e giustizia (questo me la tengo per quando si comporterà male)... il contratto con gli italiani versione uno e due... Porta a Porta e i plastici... i governi di destra che hanno devastato il paese... ministri imbarazzanti... Veltroni... D'Alema... Ds... Ulivo... Democratici... Pd... Fini... il G8... le lacrime della Fornero... i Forconi... gli appelli mediaset per salvare Silvio... le bandierine di Emilio Fede... 
Mi fermo qui, perché solo a ripensarci sono incubi.
E poi Renzi... come glielo spiego Renzi.
Intanto  appena nata si ritrova la Festa de L'Unità col vecchio nome. Alzi la mano chi non era nostalgico! Et Voilà colpo di magia, anzi colpo pubblicitario. Si perché da una parte il Matteo pensa al Job Act dove si parla di demansionamento dei dipendenti, di controlli computerizzati sulla produttività e di licenziamenti facili, dall'altra vi riattacca sulla maglietta il bollino con su scritto Festa de l'Unità.
Ecco trovato il modo per spiegare Renzi.

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