venerdì 31 maggio 2013 12 vostri commenti

Pugni chiusi


Cosa ci succederà?
In questi giorni, in  questi mesi, abbiamo perso simboli e personaggi che in questi anni hanno rappresentato e portato avanti, ciascuno a loro modo, riuscendoci in diversa misura, i nostri valori.
Artisti come Enzo Janacci e Franca Rame, un uomo come don Gallo sempre pronto a schierarsi dalla  parte dei dimenticati. Persone che hanno vissuto anni in cui gli ideali contavano, anni in cui si apparteneva a qualcosa, si lottava per qualcosa e si difendeva la propria idea senza venderla. Nomi di uomini e donne che ancora oggi nelle manifestazioni e nei cortei vengono urlati e scritti su striscioni.
Mentre ora abbiamo a che fare con mezze tacche che si vendono per un post in una commissione, prestatori d'opera politica che si azzuffano per una percentuale di un sondaggio in rete, qualunquisti che vorrebbero farci credere che il problema del paese sono stati gli ideali.
Non so, qualcuno potrà storcere il naso, dire che ormai è passato, che non conta e che bisogna guardare avanti, ma a me quei pugni chiusi fanno ancora venire i brividi.


venerdì 24 maggio 2013 28 vostri commenti

Risveglio nel west

A volte la vita va così.
Ti prepari per uscire di casa, il solito lento muoversi del mattino con la tua compagna che ti guida per il corridoio. Poi rallenti ritorni dentro per cercare qualcosa, perché l'età avanza e ogni volta è un tornare indietro.
Giù per le scale, un saluto alle signore che fanno le pulizie, cerchi il telecomando del garage, sistemi la borsa del calcio dietro come ogni venerdì e via con le due moto.
L'ultimo bacio con casco sulla testa e via.
Qualche metro ma c'è una tasca aperta della giacca, non si vuole chiudere, quindi stop.
Pochi attimi, davvero pochi.
E si riprende via. Giri, fai la curva... eh no!!! l'autobus... anche fermo... siamo anche in ritardo.  Ora cosa fa non si muove Ci guardiamo tutti, perché tutti abbiamo fretta. Il papà con la bambina sulla vespa è in ritardo si vede. 
"Ma cosa è successo?" Accenniamo a tornare indietro. No! Il contromano non si fa!
Viene giù della gente, sguardi strani, più cupi del solito, quasi increduli... quello non è sonno.
"Cosa è successo? Eh? Si è spaccato?!?!" No... 
"Hanno sparato!!!" Ci guardiamo tutti...  il papà che aveva fatto scendere la bambina dalla vespa per farla andare a piedi, scende incredulo e la va a riprendere.
Guardo la mia compagna, lei mi guarda... la prima sensazione  quella di tornare a casa, al sicuro, poi no rimaniamo fermi sulla moto come di ghiaccio. Guardo una donna incredula al mio fianco.
"Hanno sparato a una ragazza!"
Arriva un uomo... "si hanno sparato"... "non tornate indietro andate avanti, ora si passa."
Un altro uomo... "era uno in macchina è scappato. Andate avanti, andate avanti tra un po' arriva l'ambulanza"... "avete chiamato la polizia?"
Ci guardiamo.
Il polso della mano destra gira, e con lui l'acceleratore. La moto va, le moto vanno, timide sembra che non vogliano fare quella curva, ma andiamo. E passiamo increduli davanti ad un corpo di una ragazza, per terra
E non ci credi.
mercoledì 22 maggio 2013 15 vostri commenti

Ciao Don, da oggi siamo tutti più soli.


Ho avuto il piacere di conoscerti, parlarti e soprattutto di ascoltarti. Oggi siamo tutti più soli perché abbiamo perso un uomo, un amico che ascoltava, che guardava le persone e non vedeva ciò che c'era dietro ma dentro. Sei stato con gli ultimi, con i dimenticati, con i sommersi, con quelli che per gli altri sono i diversi, ascoltavi tutti e dicevi di ascoltare sempre. Per te esisteva il noi e non l'io. 
Questa sera a Genova all'improvviso ha iniziato a soffiare il vento, come se la città si volesse ribellare a questa notizia. Oggi è uno di quei giorni che si spera non arrivino mai, con i quali si devono fare i conti, purtroppo, perché tutti noi ti avremmo voluto eterno per ascoltarti come sempre parlare su un palco, per strada, ad un marciapiede, in un corteo con la tua sciarpa rossa e il tuo sigaro in mano. 
Ora con Faber stai cantando Creuza de ma e sembra che il vento  intoni proprio quelle note.
Ci mancherai Don, tanto.
martedì 21 maggio 2013 16 vostri commenti

E' partito più che democratico

Trovo francamente surreale tutto questo. A volte sembra di essere dentro un incubo senza fine. Il paese continua a sprofondare in una crisi economica che colpisce sempre più le stesse persone lasciando invece in ozio una bella parte della popolazione.
Nonostante ciò la nostra politica parla d'altro.
Così ieri madama Finocchiaro che già in passato aveva dato pubblicamente prova del suo alto concetto di democrazia invitando gli elettori a votare solo i due partiti maggiori PD e PDL lasciando perdere gli altri, ha firmato una proposta per permettere sostanzialmente solo ai partiti tradizionali la partecipazione al voto.
Ho qualche domanda al riguardo.
Che un partito sia democraticamente e onesto lo si decide con la burocrazia? Non so mi vengono in mente una serie di politici appartenenti ai partiti classici come Dc e Psi che hanno occupato le patrie galere. Mi vengono in mente politici di PDL, PD, UDC e compagnia indagati per una variegata sfilza di reati.
Questo provvedimento è urgente per il paese? No perchè forse se la signora Finocchiaro invece di andare a fare la spesa all'Ikea con la scorta girasse di più i quartieri delle nostre città vedrebbe che le priorità sono altre come evitare che ci siano anziani in condizioni di povertà spaventose che rovistano nella spazzatura. In più abbiamo passato gli ultimi 20 anni con mister ineleggibile per eccellenza.
E se questo provvedimento lo avesse proposto solo Silvio? Cosa avrebbe detto il Pd? Magari avremmo visto subito in prima pagina di Repubblica il classico firma anche tu contro il provvedimento.
Ora tolto che chiaramente i partiti devono essere controllati, e che la trasparenza del movimento5stelle è pari ai finestrini di una macchina non lavato da 2 anni, mi sembra che il Pd giochi al suicidio politico continuo, offrendo a Grillo argomenti su cui cavalcare, offrendo a Berlusconi voti a non finire concedendo vittorie politiche come l'Imu (i cui soldi ci verranno tolti in altra maniera). Anche io vorrei più chiarezza dal movimento 5 stelle, comprese le domande fatte dalla Gabanelli, ma quello che propone il Pd è un'altra cosa. Inoltre, forse la Finocchiaro non lo ricorda ma esiste una Costituzione e un articolo 49, guarda caso.
Volete sapere come si batte Grillo? Bene. Invece di chiudervi nelle vostre riunioni a godere del risultato delle primarie tornate nelle città, nelle piazze, cambiate linguaggio, smettetela di strizzare l'occhio ai centristi, riprendete in mano le tematiche di sinistra che esistono. Così si batte Grillo e Berlusconi, con argomenti, con idee e ascoltando realmente la voce dei lavoratori, non con giochini patetici e poco democratici. 
Ma visto che non lo farete, fateci un favore lasciate il paese prima possibile.
lunedì 20 maggio 2013 11 vostri commenti

Quelli che scappano siete voi!


Ecco le vedi quelle persone Epifani? Le vedi bene? Con  un po' di impegno volendo riesci anche a contarle. Era l'aprile del 2009, trattasi di sciopero generale, e guarda caso su quel palco c'eri proprio tu, io ero ai bordi del Circo Massimo assieme ad una marea di persone.
Vedi a me non sembra che stessimo scappando, anzi proprio il contrario direi che stavamo facendo quello che in questi anni non abbiamo più fatto, ci siamo fatti vedere, sentire. Ciò che dovremmo fare tutti i giorni.
Il 16 ottobre del 2010 alla manifestazione della Fiom per salutare tutti giunto alla fine del tuo mandato dicesti "lascio con la speranza che le cose possano cambiare". Come no! Sono cambiate in peggio. Vedi i lavoratori sono messi sempre di più da parte, calcolati meri numeri, i contratti vengono stracciati ogni giorno e il sindacato stesso molte volte non si fa trovare pronto e non risponde alle esigenze dei lavoratori. La Fiom è sempre più isolata e Marchionne ha sempre più amici. 
Si le cose potrebbero cambiare Epifani, solo se riuscissimo ad avere una sinistra fatta da persone di sinistra e non da segretari che come prima frase decidono di insultare la piazza e i lavoratori, appoggiando senza se e senza ma un governo di centro destra ostaggio di Berlusconi appoggiato dal Pd. 
Quella piazza nel 2009 era piena di gente con dignità, gente che ci credeva, gente che ora probabilmente in parte non vota nemmeno più a sinistra. Ma voi del Pd nelle alte sfere ogni tanto vi domandate PERCHE'? O pensate solamente a come apparire sempre più puliti e di centro più che mai?
La sinistra che scappa è fatta da gente come Bersani, Veltroni, D'Alema, Finocchiaro, Renzi e tutti gli altri. Gente che per anni ha rincorso il centro, dimenticando i problemi reali della gente che necessitano risposte che possono essere date solo da soluzioni di sinistra. 
La sinistra che scappa è quella che non ascolta i lavoratori da anni, è quella che schiaccia l'occhio ai poteri forti, è quella che china la testa davanti al Vaticano, è quella che ha messo da parte le lotte sull'orario di lavoro, è quella che vota Marini, è quella che non vota Rodotà, è quella che fa la bicamerale col diavolo, è quella che non vota il conflitto di interessi,  è quella che non parla di stipendi, di pensioni, di diritti, è quella che al telefono grida "abbiamo una banca!!!"
Un consiglio continuate a scappare mi raccomando, la speranza prima o poi è di non vedervi più all'orizzonte in modo da incominciare fare politica seriamente.
venerdì 17 maggio 2013 12 vostri commenti

Fermi

Ieri, in uno di quei momenti che amo della mia vita, cioè quando vago per un attimo per casa sentendomi automaticamente attratto  da qualcosa... tranquilli non sto per raccontare qualcosa di vietato... di cartaceo con tanto di copertina, mi sono ritrovato in mano "Passato e Presente" di Antonio Gramsci.
Copertina vecchia, di quelle che ti fanno immaginare di aprire la porta di un'antica libreria nel centro storico della tua città, preferibilmente di sera, presentandoti davanti ad un signore un po' in là con l'età che fa solo cenno di entrare per scegliere un libro. Proprio quello.
L'occhio lascia perdere subito il resto e come legato da un filo invisibile che si accorcia sempre più in prossimità di quella frase si lascia condurre...

"Meglio avanzare e morire che fermarsi e morire"

...lo so, un po' forte. Ma pensate non al senso letterale della frase, cercate di andare oltre e di applicarla alla vita quotidiana, alle lotte che ogni giorno intraprendiamo, al nostro essere nelle giornate che passiamo, alle relazioni che abbiamo sul lavoro o in altri contesti. 
Pensateci e vi accorgerete che intorno, molti, sono fermi.
lunedì 13 maggio 2013 15 vostri commenti

Stranità è...




Pura magia.
Ecco, se dovessi descrivere le due giornate passate con il Gruppo Stranità del Teatro dell'Ortica, userei queste parole. I due spettacoli, "Voci di dentro", al teatro della Corte di Genova sono andati benissimo, è venuta tantissima gente (quasi mille persone, qui potete leggere una recensione), anche se ci tengo a dire che per questo gruppo non è importante solo l'applauso (che fa piacere sia chiaro) ma il fare, il trasmettere, far pensare e far sorridere, senza la necessità di usare parolone o fare sermoni pur parlando, come in questo caso,  di un argomento importante come le allucinazioni uditive. 
Spero più avanti di avere la possibilità di farvi vedere qualche video. Nel frattempo potete visitare il profilo facebook del gruppo dove si possono vedere alcune foto dei momenti dello spettacolo.
Come al solito abbiamo fatto ridere e commosso, un lavoro frutto dei laboratori settimanali, condotti dall'attrice/regista Anna Solato, che ho il piacere e l'onore di frequentare dove si "crea" non si produce teatro, dove nascono i pezzi che poi mettiamo in scena a volte frutto di improvvisazione corporea e verbale, a volte veri e propri pezzi di letteratura che molti scrittori potrebbero invidiare. 
Insomma stranita è...
... svegliarsi e avere voglia di scendere dal letto.
Stranità è... arrivare all'appuntamento un'ora prima, così, solo per parlare.
Stranità è... arrivare puntuale ma iniziare più tardi, perché è libertà.
Stranità è... provare provare provare e ancora provare e non averne mai abbastanza.
Stranità è... una pacca sulla spalla.
Stranità è... creare, non produrre.
Stranità è... ascoltare, non sentire.
Stranità è... guardare una persone e non vedere quello che c'è dietro, ma dentro.
Stranità è... occhi che si incontrano.
Stranità è... stare dietro le quinte e abbracciarsi.
Stranità è... poesia.
Stranità è... il piacere di ascoltare note musicali sotto forma di parole.
Stranità è... letteratura.
Stranità è.... essere felici di fare.
Stranità è... musica.
Stranità è... plurale, non singolare.
Stranità è... senza età.
Stranità è... assenza di giudizio.
Stranità è... essere di sé stessi.
Stranità è... camminare a testa alta.
Stranità è... giorni di teatro indimenticabili.
Stranità è... applausi, ma anche senza.
Stranità è... qualità.
Stranità è... sorriso, ma quello vero.
Stranità è... dirsi le cose come stanno.
Stranità è... cooperare.
Stranità è... l'altro.
Stranità è... essere, non avere.
Stranità è... come l'ortica, quando ti tocca lascia il segno.



venerdì 10 maggio 2013 18 vostri commenti

Silent please!!!

E alla fine tutto tace. 
Il governo fa ritiri spirituali per fare spogliatoio, giusto per dare un'immagine giovanile al paese, perchè è questo che la massa ora vuole. Me li immagino sulle panchine come le squadre di calcio a giocare a chi sputa più distante.
Si alla fine tutto tace.
Nessun rumore di piazze che gridano allo scippo di democrazia che c'è stato, nessuna manifestazione contro un imbarazzante governissimo. Nemmeno l'integralista M5s scende in piazza ma si diverte a discutere su Diaria SI Diaria NO, con tanto di intervento del capo, mentre i ribelli del Pd sono andati a confessarsi, 10 avemarie pari e patta.
Tutto continua a tacere.
Nel frattempo mentre Letta si mette la maglietta senza maniche perchè deve far vedere che lui è GGGGiovane e alla sera va al baretto con Alfanino, Silvio va in piazza a insultare la magistratura, gli esodati sono ancora li che aspettano e avremo probabilmente una sospensione dell'Imu su TUTTE le prime case. Quindi voi (mi ci metto anche io) gloriosi possidenti di una casa standard con tanto di mutuo di 35 anni sul groppone pagherete l'Imu come il miliardario del momento. Non importa cosa guadagnate, non importa quanto patrimonio avete, l'importante è che l'Imu sulla prima casa venga tolta per un attimo dalla vista del popolino.
Perchè Silvio ordina e Pd si piega a 90°, si sposta e dietro ci siamo noi.
mercoledì 8 maggio 2013 13 vostri commenti

Genova piange


Solo pochi giorni fa eravamo per le strade delle nostre città per celebrare il primo maggio. Una festa del lavoro che in questi ultimi anni ha acquisito un significato ancora più particolare, cioè quello di attestare sempre di più che questo paese ha dimenticato l'importanza del lavoro. Un paese dove il tasso di disoccupazione giovanile è arrivato al 30%. Un paese che troppe volte si gira dall'altra parte per non parlare dei morti sul lavoro, che ogni giorno riempono le pagine dei nostri giornali. Ma passano, vengono dimenticati, fanno notizia uno massimo due giorni e poi vengono messi da parte. Come se fossero istanti da guardare per un attimo.
Oggi Genova, la mia città, piange ancora una volta delle vittime morte mentre stavano facendo il loro lavoro. Persone che erano li nel loro turno, che stavano finendo una giornata  e aprendone un'altra. 
Non posso nemmeno immaginare il dolore di queste ore. 
Ora è il momento del cordoglio, della tristezza per quelle famiglie che piangono e piangeranno i loro cari, e Genova e i genovesi sapranno come sempre stare vicino a coloro che soffrono. 
Ma deve esserci dopo il momento dell'urlo, della rabbia, dell'indignazione non fine a sè stessa, della protesta contro un lavoro che ormai viene visto da tutti e in tutte le categorie come elemento sul quale risparmiare. Perché la forza lavoro ormai viene vista come "optional" da tagliare ogni tanto. Così si va incontro a turni massacranti nei vari settori e risparmi in quegli ambiti dai quali magari dipende la sicurezza dei lavoratori.
Genova è in lutto e piange. Queste cose non devono più accadere.
martedì 7 maggio 2013 15 vostri commenti

Ai vostri 44


"Lo so è banale una poesia col grazie, ma dalla banalità a volte passa la verità, e allora…
Grazie intanto per avermi fatto, perché un incidente si  ma due, cioè il non farmi, sarebbero stati troppi
Grazie per avermi mandato dalle suore perché così posso almeno dire di averci provato ad essere “buono”
Grazie per avermi fatto giocare a calcio, anche se chi mi aspetta a casa di sera ora è un po’ meno contento.
Grazie per avermi fatto studiare  e avermi comprato i primi libri. Ora senza non potrei essere drogato di lettere nere sul bianco del foglio.  Avrei sicuramente qualche euro in più in tasca.
Grazie mamma per aver imparato a far da mangiare e non avermi condannato a pasta all’olio e 4 salti in padella
Grazie papà per avermi portato alla festa dell’unità e avermi fatto ascoltare bandiera rossa e non “giovinezza”
Grazie per non avermi mai fatto mancare niente e per avermi fatto capire che a volte ciò che desideriamo lo abbiamo davanti
Per avermi insegnato l’importanza  dello stare a tavola
Per avermi insegnato che le scelte di vita vanno rispettate
Per avermi fatto capire guardandovi cosa vuo dire essere onesti
Per avermi trasmesso il valore del lavoro
Per avermi insegnato a non voltarmi dall’altra parte se una persona ha bisogno
Grazie per le feste che non dimenticherò mai
Per le canzoni in genovese cantate insieme
Per i viaggi in montagna e le centinaia di foto che faranno da cronostoria
Grazie per tutte le volte che in pochi secondi mi risolvete un problema
Insomma grazie di avermi regalato due persone come voi, per avermi dato il piacere di dirvi “Vi voglio bene” perché in questi 37 anni passati insieme ho avuto sempre due fari accesi da seguire, luci che mi hanno portato ad essere come sono.
Vostro figlio."
giovedì 2 maggio 2013 11 vostri commenti

Voci di dentro



E così domenica e lunedì saremo ancora una volta su un palco. Questa volta si tratta di un teatro ancora più grande, il Teatro della Corte di Genova, ma come sempre grazie all'unione del nostro gruppo, a ciò che ci lega e che ogni mercoledì mattina ci fa ritrovare per i nostri laboratori teatrali, supereremo l'agitazione di questi giorni prima del debutto.
Se vi capita di essere a Genova il 5 e il 6 maggio non potete perdere questo lavoro prodotto dal Teatro del'Ortica, nell'ambito del progetto Gruppo Stranità. Io avrò l'onore e il piacere di essere sul palco per parlare di "Voci", le dispercezioni uditive, argomento di cui si parla troppo poco e che molte volte quando viene trattato è accompagnato da diffidenza e paura. 
Noi abbiamo cercato con la leggerezza che caratterizza i nostri lavori di rappresentarle parlando anche di quelle che tutti sentiamo, quelle che ci accompagnano durante la nostra giornata.
Ma lascio la parola a chi sa descrivere meglio di me lo spettacolo...



"Una "prima nazionale" allestita dal Teatro dell'Ortica nell'ambito del progetto Gruppo Stranità. Voci di dentro è una sfida per la salute mentale: le dispercezioni uditive, le voci, sono un aspetto tragico e misterioso della vita di molti individui. Queste voci di dentro sono rappresentate, attraverso canoni poetici, in una pièce che racconta sul palcoscenico la solitudine fatta di tanti personaggi interni che devastano e rendono a volte impossibile vivere, lavorare, amare o anche solo sopravvivere.

Attraverso il racconto collettivo si disvelano le mille sfaccettature, i "botta e risposta" che fanno la parte del leone nella vita degli "uditori di voci". Un problema che la moderna psichiatria non ha risolto, che i farmaci non hanno guarito e che ora il teatro affronta, anche per alleggerire ogni singola persona di un carico che sovente è troppo grande da portare.

Lo spettacolo ruota attorno a Mauro, il DJ delle voci, in un contesto che vede l'alternarsi sul palco i più svariati personaggi: le voci, i pazienti, gli psichiatri, gli psicologi interpretati, in un turbinio che mescola i ruoli della realtà con quelli della recitazione, da attori, operatori, veri pazienti psichiatrici, veri psichiatri.

Il tutto magistralmente diretto da Anna Solaro."


Insomma amici se volete vedere il sottoscritto su un palco, ma soprattutto se volete assistere ad un momento magico pieno di letteratura e poesia non potete perdere questo spettacolo. Vi assicuro che ogni volta che si incontra Stranità non la si vorrebbe proprio lasciare mai.
Come ha detto l'altro giorno un mio compagno di teatro, "Stranità è un luogo dove non ti puoi far male, e ti lasci andare, vieni accolto..." 

https://www.facebook.com/events/360300014090708/ Contatto Facebook per l'evento.




Prima nazionale al Teatro dell Corte domenica 5 maggio 2013 alle ore 20,30 e lunedì 6 maggio alle ore 10,00 come spettacolo fuori stagione del Teatro Stabile di Genova.

Prenotazioni presso Teatro Stabile di Genova – Piazza Borgo Pila 42 – 16129 Genova – tel. +39 010 534 21 – fax +39 010 534 2510

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