mercoledì 13 febbraio 2013

Forse sarebbe stato meglio guardare Sanremo...

Se non fosse stato per ciò che ho visto stasera oggi avrei pubblicato un altro post. Ma si sa la storia dei nostri blog è anche questa. Ti alzi la mattina, affiora un'idea, a volte basta una semplice frase sull'autobus, ad un semaforo, in un corridoio o magari davanti alla macchinetta del caffè per farci scrivere 20 righe di incazzatura, satira o autobiografia da condividere.
Invece succede anche che cambia tutto all'improvviso, si passa ad un'altra idea, si abbandona il pensiero del mattino sostituito da quello del pomeriggio che lascia il posto a quello della sera. Ovvero ciò che è successo a me.
Già perché il teatro di solito, non sempre, fa pensare ed è proprio da li che vengo. Niente Shakespeare nè Goldoni né tanto meno Pirandello no... trattasi di teatro politico, o meglio di una nostra storia, della nostra storia. 
Un viaggio in quella che è stata la vita di Enrico partendo dai 100 giorni di galera, il trasferimento a Roma, i primi incarichi importanti e la Figc. Episodi della sua vita intrecciati con i nostri, anche se non c'ero ancora, e la storia del Paese. Il boom economico, gli anni 60, le rivolte, il 68... la sua elezione e i soprannomi affibbiati come sardo muto.
Il suo ripensarsi dopo le verità uscite su Stalin e l'Unione Sovietica, la sua idea di socialismo e democrazia, l'eurocomunismo, la morale.
Il suo coraggio. 
Già, il coraggio delle idee, quello che lo ha portato in Bulgaria per criticare l'intervento in Cecoslovacchia e quello che gli ha dato la forza di presentarsi davanti alla nomenklatura russa per dichiarare lo strappo definitivo dei comunisti italiani rispetto alla casa madre.
Poi il compromesso storico, le smorfie di Andreotti, la morte di Moro e poi 6 anni dopo la sua dopo il discorso di Padova. Lacrime tante lacrime.
E quella frase dello spettacolo..."Berlinguer ha vinto, supera la Dc, ma è morto..." e dopo a noi cosa resta, e via con una carrellata del dopo... Craxi, Forlani, Andreotti, De Mita, De Michelis, Cicchitto, Buttiglione, D'Alema, Veltroni, Berlusconi, Bertinotti, Bossi, Di Pietro, Bersani, Monti e tutto il resto che sapete...
La mente viaggia e inizia ad ascoltare una voce... perchè devo dare il voto a chi non ha avuto il coraggio  di dirsi comunista, di parlare di sinistra, mentre 30 anni fa c'era chi pur di esporre la propria idea con dignità e fermezza si presentava davanti a centinaia di dirigenti russi incazzati con un sardo che non era poi così muto... perchè vergognarsi di ciò che si è... perché rinunciare a ciò che ci fa camminare... perchè abbiamo dovuto convivere con mezze tacche che negli anni non hanno fatto altro che provare a cambiare simbolo e nome vergognandosi di un qualcosa che invece avrebbe potuto salvare il paese, affossando un eredità di idee che erano avanti rispetto al periodo stesso... perché vedete se per caso uno si svegliasse in questo momento dopo anni di letargo e aprisse la tv vedendo Grillo e Berlusconi potrebbe pensare ad una replica di "Te la do io l'America" o una registrazione dei telegatti.. invece no, niente televisione ma quello che offre il panorama politico del paese, compreso Monti insulta Bersani che a sua volta lo insulta per poi fare pace dopo e dirsi che in fondo qualcosa insieme tutto sommato, anche con Vendola si potrebbe fare.
Mi auguro con tutto il cuore di cambiare idea prima della data delle elezioni, ma questa sera appena fuori dal teatro dalla mia bocca è uscita una frase in maniera automatica, come una reazione a tutto quello che per un ora e mezza ho ascoltato....questa volta non voto.

31 commenti:

  1. Capisco quello che dici, hanno svuotato la democrazia e non se ne vergogano manco un poco, per fortuna nessuno di questi ha avuto l'ardire di citare Berlinguer, altrimenti avrei fatto un post con la loro faccia intitolato HANNO LA FACCIA COME IL CULO. Io però andrò a votare per Ingroia, che oltre ad averlo citato come esempio, me lo ricorda ... pensaci compagno.

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  2. Era meglio si,guardare sanremo, piuttosto che scrivere un articolo cosi
    che tra l altro è anche confuso
    Io l'ho visto Belle canzoni
    DOMANI SERA CI SARANNO I GIOVANI
    GUARDALO E MI RACCOMANDO IL 24 VA A VOTARE.

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  3. ma no, non votare no, se non altro per quelli che ci hanno creduto, che la faccia ce l'hanno messa e anche la vita, a loro lo dobbiamo di dire sempre la nostra anche se è difficile farsi rappresentare da questi, perchè comunque libertà è partecipazione

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  4. TI dirò, pure io ho la tentazione di non andare a votare, ed è davvero molto forte.

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  5. Forse guardare al passato oggi non ci fa bene perchè il panorama politico attuale è troppo deprimente e la nostalgia rischia di ucciderci.
    Piuttosto, nonostante ogni difficoltà di scelta dobbiamo cercare di razionalizzare il più possibile e andare a votare con il solo conforto di aver fatto il nostro meglio.
    Auguri!

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  6. Non bisognerebbe ricordare, poiché il farlo porta solo all'amarezza, allo scoraggiamento. E d'altra parte è impossibile non ricordare, di fronte allo spettacolo penoso che scorre davanti ai nostri occhi, giorno dopo giorno più angosciante, più avvilente.
    Sai benissimo che ci andrai a votare, col magone ma ci andrai.
    E non è detto che dare il tuo voto non sarà (molto) peggio che una seduta dal dentista: sarà un trapanamento continuo, fino a che in fondo al tunnel non si intravveda un po' di luce.
    Oggi siamo al buio, pesto come si dice.
    Ciao, amaramente.

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  7. eh, non è facile..Forse, decidere di non votare,data l'incazzatura e le condizioni desolanti della classe politica attuale, è la prima cosa che farei.Pero' questa volta voglio partecipare.

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  8. ciao Ernst,
    ho qualche anno in più e mi permetto di raccontarti come ho vissuto quel periodo. Stavo nell'estrema sinistra allora e in qualche modo insieme a quelli che accusavano il PCI di revisionismo, propagandando una sognante rivoluzione. Quando Berlinguer parlò di compromesso storico lo accusammo. Solo dopo anni sono riuscito a comprendere il travaglio di quella scelta. C'era stato il Cile, un governo della sinistra, senza le necessarie alleanze, poteva riprodurre l'esperienza di Allende in Italia.
    Oggi ne è passata tanta di acqua sotto i ponti, il pericolo più diabolico è questa crisi e l'aumento della disoccupazione, e sono necessarie misure urgenti, e qualcuno dovrà farsene carico. Dividerò il mio voto tra regionali a Gillo, alla Camera ad Ingroia; ma al Senato non farò mancare il mio voto all'alleanza Bersani/Vendola. In qualche modo occorre fare i conti con la realtà che stiamo vivendo. Poi diventerà Storia.

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  9. Ernest, turati il naso, ma vota.
    Non permettere che si torni ad essere governati da persone indegne.
    Il PD è il rappresentane di una sinistra assai annacquata, ma è ancora l'ultima speranza che abbiamo.
    Un abbraccio.
    Cristiana

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  10. Anche se io sono arrivato a conclusioni di voto differenti da quelle di Flores d'Arcais ti invito a leggere il suo editoriale sull'ultimo numero di MicroMega dedicato alle elezioni. Buona scelta!

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  11. servisse a qualcosa votare, sarebbe la tua una scelta coraggiosa. avesse giocato di meno in ambigua zona, sul filo del fuorigioco, berlinguer, allora forse non avremmo nemmeno bisogno di parare di voto o non voto.

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  12. Meglio quel teatro. niente sanremo e cose simili. mi son visto un film qui sul pc.

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  13. ripensaci, se siamo convinti che esista un meno peggio, per quanto schifo ci possa fare, abbiamo l'obbligo morale di sostenerlo, altrimenti vince il peggio, e noi ne siamo co-responsabili, a meno di non considerare le alternative come identiche, ma questo, in realtà, lo sappiamo tutti, non lo pensi.

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  14. @thomas jerome newton. beh io sono uno di quelli che è grato cmq se uno legge il post scritto, quindi che dire grazie, magari la prossima volta ti mando la bozza per le correzioni in modo da essere più chiaro.
    p.s. il teatro a prescindere batte sanremo... (ma questo è chiaramente solo il mio parere)

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  15. i vostri sono commenti condivisibili lo so... però uscire dal teatro ieri sera e fare un confronto inevitabile con ciò che ogni giorno ascoltiamo o non ascoltiamo mi ha portato a scrivere questo post. Poi come ho detto mi auguro di cambiare idea, perché credetemi anche a me non piace il fatto di astenermi.

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  16. ci sono una serie di evidenze che non possono che condurre ad una riflessione: votare o non votare non serve a niente. astieniti a cuor leggero dal voto, dunque. e' da altro che uno puo' farsi il problema se astenersi o no. almeno... io sono a questo punto. magari tra dieci anni capiro' che anche partecipare ad altro serve a nulla. cmq... il teatro sarebbe meglio di sanremo anche durante un incendio. :P saluti

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  17. @alpexex. io sono convinto che partecipare serva assolutamente, anzi per larga parte siamo anche in questa situazione forse perchè negli anni troppi non hanno partecipato.
    Sul teatro concordo! :)

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  18. Io credo che dobbiamo guardare al passato ma fino a un certo punto, abbiamo emergenze nuove, come quelle dell'immigrazione, le donne trattate come deficienti televisive roba che 30 ani fa era inaudita, i matrimoni che vengono negati agli omosessuali, lo spreco elevato a stile di di vita. Viviamo il nostro tempo con nuovi problemi e dobbiamo trovare nuove risposte.

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  19. @sara. lo credo anche io lo sai Sara, ma per dare risposte servono anche soggetti credo e francamente ne vedo pochi in giro in grado di darli. Per quanto riguarda il passato a volte li dentro stanno le risposte per il futuro, e non tutto va accantonato altrimenti si rischia di essere vuoti.
    un saluto

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  20. No! Non votare è la loro vittoria. Votare significa avere almeno qualcuno da poter tirare per la giacca. Non mollare.

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  21. Ribadisco che il mio non è un post per esortare al non voto... sono riflessioni, ora sono a questo punto spero ci si possa muovere prima del fatidico giorno

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  22. Ho visto Crozza a Sanremo su youtube: è un grande professionista che non si è lasciato intimidire e ha portato a termine il suo spettacolo nonostante una minoranza cafona e prezzolata, abbia tentato ripetutamente di fiaccarlo e deconcentrarlo. Avrebbe potuto mandare tutti "al caldo" e forse, con il suo "gran rifiuto", avrebbe bucato lo schermo ancora di più.
    Penso al suo coraggio e mi faccio coraggio per andare a votare.

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  23. Mi viene sempre più difficile commentare sulla politica, perché lo spazio e il contenitore é quello che é, non certo una piazza o una sezione come quelle di una volta, per non dire della situazione generale. Eppure sono stato per più di 20 anni militante del vecchio P.C.I. Ecco, in base a questa esperienza, non posso accettare a cuore sereno il non andare al voto...

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  24. Certo che è una carnevale, un continuo carnevale. Ma sono convinto, non so perché, che alla fine andrai a votare come ci andrò anch'io.

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  25. Ciao Ernest. Se avessi commentato per primo questa tua bella riflessione su Berlinguer, ti avrei esortato a votare come hanno fatto in tanti. Ora, invece, dopo aver letto anche le tue repliche, sono convinto che ci andrai.

    E' difficile, lo so. Però, tre sono le condizioni che ci impongono di votare: la prima, e pure questa te l'hanno detta, occorre fare i conti con la realtà che stiamo vivendo. La seconda, proprio perché i conti vanno fatti con l'attuale realtà, è necessariamente sostenere un governo forte se vogliamo ancora sperare di poter cambiare il futuro. E questo governo, deve essere necessariamente di centrosinistra perché lasciar spazi al centrodestra in salsa berlusconiana o montiana sarebbe devastante. Mi permetto di affermare, con tutta la stima che ho per Ingroia, che il voto allo stesso, oggi, è inutile. Inoltre, pur avendo in passato sostenuto il M5S dico, ancora, che il voto allo stesso è altrettanto inutile. La terza, se non votiamo, non cambierà nulla.

    Ciao Ernest, buon fine settimana.... di riflessioni!

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  26. Ciao Ernest. Se avessi commentato per primo questa tua bella riflessione su Berlinguer, ti avrei esortato a votare come hanno fatto in tanti. Ora, invece, dopo aver letto anche le tue repliche, sono convinto che ci andrai.

    E' difficile, lo so. Però, tre sono le condizioni che ci impongono di votare: la prima, e pure questa te l'hanno detta, occorre fare i conti con la realtà che stiamo vivendo. La seconda, proprio perché i conti vanno fatti con l'attuale realtà, è necessariamente sostenere un governo forte se vogliamo ancora sperare di poter cambiare il futuro. E questo governo, deve essere necessariamente di centrosinistra perché lasciar spazi al centrodestra in salsa berlusconiana o montiana sarebbe devastante. Mi permetto di affermare, con tutta la stima che ho per Ingroia, che il voto allo stesso, oggi, è inutile. Inoltre, pur avendo in passato sostenuto il M5S dico, ancora, che il voto allo stesso è altrettanto inutile. La terza, se non votiamo, non cambierà nulla.

    Ciao Ernest, buon fine settimana.... di riflessioni!

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  27. Io voto Rivoluzione Civile, l'unica possibilità di riportare la sinistra a contare. Bersani farà il governo con Monti, è nelle cose, nel programma del suo partito, indipendentemente dai voti che prenderà. Mi dispiace per Vendola, e per te che ti trovi in questa situazione, presi in mezzo senza nessuna possibilità di dire qualcosa.

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  28. Insomma, sto scoprendo che proprio i compagni del PCI stanno meditando di non partecipare...sbagliato.

    Se dovesse vincere il nano ceronato per due o tre voti di differenza, vi rimorderebbe la coscienza a vita...quindi, andate a votare;-))

    Andrò a votare e voterò SEL...provaci Ernest, la storia dei partiti politici ha i suoi lati oscuri, ma quasto non significa cestinare, significa che serve smettere di pensare in maniera monotematica.

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  29. Non potrei mai rinunciare al mio diritto/dovere di votare. Lo devo a tutti quelli che hanno lottato perché io potessi scegliere. E lo devo anche a me stessa come donna, se penso che il tutto ci è CONCESSO solo da una manciata di anni.
    E non è retorica. E voto convintamente PD.

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  30. bisogna votare invece perchè è l'unico momento in cui i "potenti" tramano per le loro cadreghe altrimenti ci sarebbe solo DITTATURA

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