giovedì 31 marzo 2011 25 vostri commenti

Donne e uomini... è arrivato l'arrotino, dall'alto del cielo si cala veloce risolve i problemi in tempo precoce

L'uomo e l'attesa.
L'uomo arriva l'attesa finisce.
Con lui porta parole tante, le solite.
Con lui arriva la clac con lui che scende dal cielo. E come Mosè apre le acque per non far più passare gli altri.
Posa la valigia, la apre e le tira fuori...


"per i prossimi 5 anni su quest'isola giocherà il Milan!"

"una 'moratoria fiscale, previdenziale e bancaria' almeno per un anno finalizzata a trasformarla in "zona franca"... nel senso che magari ci mando qualcuno dei mie perseguitato dai soliti giudici comunisti per farla franca"

"Lampedusa sarà sede di un casinò... in fondo abbiamo dovuto solamente aggiungere un accento"

"un campo da golf, una scuola e infrastrutture sanitarie... un centro bingo e uno bunga, bunga"

"Io stesso mi ci sono comprato una villa... e verrò a viverci come ho fatto a L'Aquila".

"ogni weekend Lele Mora organizzerà nella piazza principale il bunga bunga!"

"abbiamo preso accordi con le autorità di Malta, niente più battelli, ma un primo ponte per l'isola maltese e poi un altro ponte per la Sicilia e naturalmente grazie al nostro fiore all'occhiello un salto in Calabria col mega ponte sullo stretto per arrivare in continente!"

"In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani... gestiremo la cosa come la spazzatura perchè in fondo per noi si tratta di quello"

"Chiederemo per l'isola il Nobel per la pace... subito dopo la mia candidatura e se mi fanno entrare ancora da quelle parti"

"tra i migranti tunisini arrivati a Lampedusa ci sono alcuni dei 13.600 evasi dalle carceri... ci stiamo organizzando per identificarli in modo tale da presentarli nelle liste pdl alle prossime elezioni

''Abbiamo fatto in modo che queste persone non si immettessero nel tessuto sociale, mantenendo presidi che hanno evitato che ciò accadesse... anzi stiamo preparando i cartelli con su scritto noi dobbiamo restare fuori''

"abbiamo ottenuto di far controllare i porti e le coste per non consentire nuovi sbarchi e abbiamo attuato anche misure imprenditoriali. Ve ne dico una variopinta: abbiamo comprato pescherecci affinché non possano essere utilizzati per le traversate. Così quando sarò fuori dalla politica li userò io... ne ho fatti prendere 4 gli altri 3 sono per l'amico Gheddafi, Ben Ali e Mubarak"

"Il vostro premier ha il vezzo e l'abitudine di risolvere i problemi. Fino a ieri non avevo la soluzione al problema chiara e quindi non mi avevate ancora visto. Poi ho messo a punto un piano, già scattato dalla mezzanotte di ieri. Con Tremonti abbiamo trovato i mezzi per la soluzione del problema. Ed oggi eccomi qui raccontarvelo... intanto ve lo spiego e che cazzo"

"Stiamo ripulendo la collina della vergogna. Ci sono già 140 uomini del genio civile e se ne aggiungeranno altri. Suggerisco al sindaco di dotare l'isola di un po' più di colore e di verde... ah e basta panni appesi alle finestre, questa l'avevo già detta da qualche parte, che si sa bisogna essere allegri cribbio!"

"In alcune case mancava l'intonaco o i muri erano scrostati e io ho realizzato una situazione di colori che ricorda Portofino. Mi piacerebbe attuare questo piano colore anche nella vostra isola. Ho notato anche un degrado del verde, mi impegno per un piano del verde e di rimboschimento della vostra isola... vi aspetto tutti nelle prossime serate davanti ai teleschermi di Rai1 dove con Vespa vi mostrerò il plastico"

"Durante un'indagine si chiede ad un campione di donne se vogliano fare l'amore con Berlusconi. Il 30% risponde 'Magari...', l'altro 70%, 'Di nuovo?... il tutto logicamente pagato in nero".

...richiude la valigia e riparte, per un altro pubblico sempre pronto con la bocca aperta a chiedere il Bis.
mercoledì 30 marzo 2011 15 vostri commenti

"La mia storia è simile a quella di Federico Aldovrandi, Gabriele Sandri, Stefano Cucchi, Carlo Giuliani ma io sono ancora vivo e posso parlare"

Verona, 24 settembre 2005.
Prima gli urli, i gol fatti e quelli mancati, gli schiamazzi, qualche slogan e tanti cori.
Il percorso insieme, si parla della partita, si parla di tutto , si parla.
Stazione, arrivati.
Il treno pronto, qualcuno sale, qualcuno no sale dopo.
Poi...
...urla diverse, divise, tante divise.
Lacrimogeni buttati nei vagoni, panico, paura di tutti.
Altre divise che dicono "non siamo stati noi", allora quali altre divise?
Poi cariche e manganelli girati.
Un corpo a terra e come formiche su una brciola tante divise sopra, con un unico scopo, colpire la testa.
Il corpo si rialza, barcolla, gli amici lo sorreggono ma vomita, vomita e vorrebbe vomitare anche lo schifo per quanto è successo ma poi sviene.
Ospedale, le cose vanno meglio. Anzi no.
Coma.
Silenzio.
Omertà e coperture reciproche.

"E' stato un sasso dei tifosi avversari"
"E' caduto da solo"
"La colpa è degli scontri avvenuti prima"

Le divise si coprono.
Ma poi torna la luce e c'è il risveglio.
E una formica esce dal gruppo con la divisa indosso e fa domande a quel corpo che ha un nome Paolo Scaroni, 34 anni, tante domande.
E riceve risposte...

"sono stato travolto da una carica di “alleggerimento” del reparto celere in servizio quel giorno per mantenere l’ordine pubblico e picchiato a sangue, senza avere nemmeno la possibilità di ripararmi. Sottratto al pestaggio dagli amici (colpiti loro stessi dalla furia delle manganellate), sono entrato in coma nel giro di pochissimo e quasi morto."

...risposte scomode.
E Paolo scrive, chiede spiegazioni al ministro Maroni con una lettera...

...Le mie funzioni fisiche sono state ridotte notevolmente, e nonostante la lunga riabilitazione a cui mi sottopongo da anni con molta tenacia non avrò molti margini di miglioramento. Questo lo so quasi con certezza: l’unica cosa funzionante come prima nel mio corpo infatti è il cervello, attivo come non mai. Dopo quattro anni non ho ancora stabilito se questa sia stata una fortuna.
Ho perso il lavoro, sebbene abbia un padre caparbio che insiste nel mandare avanti la mia ditta, sottraendo tempo e valore ai suoi impegni.
Ho perso la ragazza.
Ho perso il gusto del viaggiare (il più delle volte quelli che erano itinerari di piacere si sono trasformati in veri e propri calvari a causa delle mie condizioni fisiche), nonostante mi spinga ancora molto lontano.
Ho perso soprattutto molte certezze, relative alla Libertà, al Rispetto, alla Dignità, alla Giustizia e soprattutto alla Sicurezza...

...niente risposta, niente risarcimento, niente di niente di niente.
Si ora un processo ai poliziotti incriminati che però rischia di finire in prescrizione, come sempre.
E magari poi con delle belle promozioni.

...Sembra un paradosso, ma in un Paese come il nostro in cui si parla tanto di “certezza della pena”, di “responsabilità” e di “omertà”, proprio coloro che dovrebbero dare l’esempio agiscono impuniti infrangendo ogni legge scritta e non, disonorano razionalmente la divisa e l’istituzione rappresentata, difendono chi fra loro sbaglia impunemente...

Un brutto film già visto, con i finali scritti nelle stanze dei bottini.

...Mi appello a Lei ed a tutte le persone di buon senso affinché questi uomini vengano fermati ed impossibilitati nello svolgere ancora il loro “dovere”.
Chiedo quindi che si faccia il processo e nulla sia insabbiato.
Cordiali saluti.
Paolo Scaroni, vittima di uno Stato distratto.

Uno Stato che mette la testa sotto terra in questi casi, in questi troppi casi.

«La mia storia è simile a quella di Federico Aldovrandi, Gabriele Sandri, Stefano Cucchi, Carlo Giuliani la differenza è che io sono ancora vivo e posso parlare»
martedì 29 marzo 2011 18 vostri commenti

Tra una lite davanti ai banchi del mercato e una partita di calcio giovanile con tanto di scorta

Sostengono in molti che è difficile imbattersi nella dura e cruda realtà italiana, che molte volte il decadimento culturale che denunciamo è solo un continuo lagnarsi (ricordo a memoria un ometto che disse colpa dei pessimisti).
Sostengono inoltre in molti che in fondo bisognerebbe chiudere gli occhi di fronte a certe cose, voltarsi dall'altra parte, non indignarsi, continuare per la propria strada...

Mattina al mercato...

Ernest: "Si vanno bene così le patate grazie basta"
Qualche metro più un la...
Ragazzo di colore: "Signora vuole un pacchetto di fazzoletti"
Signora: "No"
Ragazzo: "un accendino?"
Signora: "No"
Ragazzo "Un euro ce l'ha per favore?"
Signora: "uhmmm..."
Signore più anziano vicino a Ernest: "Non vedi che ti ha detto di no! Te ne vai!"
Signora: "Eh ti ho detto di no!"
Signore: (avvicinandosi al ragazzo toccandogli la spalla) "Te ne devi andare"
Ernest: (col sangue che ribolle nelle vene) "Va be basta così, si può anche parlare in maniera civile alle persone no?"
Signore: "Eh cosa gli ho dettto"
Signora: "Perchè non vai a lavorare, non avete voglia di lavorare"
Signora del banco: "Eh già" (annuendo)
Ernest: "Signora ma si rende conto di cosa sta dicendo?"
Signora: "Prima o poi ci mandano a noi a chiedere l'elemosina questi!"
Signore: "Si si, basta no se ne può più"
Ernest: "Vorrei vedere lei nelle sue condizioni in un paese straniero beccarsi delle risposte del genere, che cazzo di paese"... poi rivolto al ragazzo "lascia stare vieni via l'ignoranza è una cosa terribile".

Pomeriggio in quel di Spezia, prima della partita (come qualcuno sa già alleno una squadra di Allievi)...

Arrivo al campo.
Discesa dal pullman.
Si entra e ci dirigiamo verso gli spogliatoi. Spalti pieni di gente, una partita in corso... di ragazzi.
Steward a bordo campo con tanto di radiolina e spalle da buttafuori.
Ernest davanti ai cancelli degli spogliatoi chiusi.
Steward: "Dica"
Ernest: "Dobbiamo giocare dopo con la squadra di casa..."
Steward: "Dove sono i giocatori?"
Ernest: "Li vado a chiamare un attimo, ah eccoli"
Steward: "Li raggruppi tutti che entrate assieme"
Ernest: "Eh?!?!"
Steward: "Avanti..."

...si entra, qualche metro e sulla sinistra un folto gruppo di carabinieri e poliziotti.
Ernest rivolto ad un dirigente "Scusate ma cosa succede?"
Dirigente: "Eh oggi c'è Carrarese Spezia della Beretti (ragazzi di 18 -20 anni specifico) sa dovevamo tutelarci, è una partita a rischio..."
Ernest: "Ma sono ragazzi questi..."
Dirigente: "Si ma c'è anche qualche giocatore di Serie C!"
Ernest: "Ah beh allora!"

Credo che l'adeguamento delle persone e il giustificare sia persino peggio dello stesso fatto.
Un allegro sabato da società civile.
lunedì 28 marzo 2011 31 vostri commenti

"Stanno lì a spese dello Stato: mangiano, bevono e non pagano, pure io ci vorrei andare" quando insultare gli aquilani vale solo 300 euro


Come quatifichereste lo schifo?
E lo sciacallaggio?
E la mancanza di etica?
Come rappresentereste la propaganda squallida del presidente?
A domanda risposta. Bastava guardare la trasmissione Forum in onda venerdì su canale 5 per avere in un colpo solo la risposta.
Non basta più dire "io quelle trasmissioni non le guardo" perchè è chiaro che noi non le seguiamo ma ci sono milioni (per fortuna non tantissimi) di possibili elettori che la seguono e che poi andranno a votare e chissà dove metteranno la croce.
Ma entriamo nei dettagli. Marina Villa, 50 anni, si presenta a Forum come aquilana commerciante in abiti da sposa in separazione dal marito, anche lui aquilano e quindi vai con il copione...

"L'Aquila è ricostruita"
"Ci sono case con giardini e garage"
"La vita è ricominciata"
"chi si lamenta lo fa per mangiare e dormire gratis"
"ringraziamo il presidente..."
"Il governo... " (questo lo aggiunge la Dalla Chiesa)
"Hanno riaperto tutti l'attività. I giovani stanno tornando"
"sembrava la fine del mondo, non riuscivo a capire se era la guerra, la casa girava. Si sono staccati i termosifoni dal muro"
"Vorrei ringraziare il presidente e il governo perché non ci hanno fatto mancare niente... Tutti hanno le case con i giardini e con i garage, tutti lavorano, le attività stanno riaprendo" "Dovete ringraziare anche Bertolaso che ha fatto un grandissimo lavoro". "Quello volevo pure dire" (Dalla Chiesa)
"Inizialmente hanno messo le tendopoli ma subito dopo hanno riconsegnato le case con giardino e garage. Sono rimasti 300-400 che sono ancora negli hotel e gli fa comodo"
"Stanno lì a spese dello Stato: mangiano, bevono e non pagano, pure io ci vorrei andare"

...fine copione.
Peccato che la signora Marina non sia de L'Aquila.
Peccato che non abbia mai provato cosa vuol dire perdere la casa.
Peccato che nemmeno il marito sia de L'Aquila.
Peccato che invece di un negozio di abiti da sposa gestisca un'agenzia funebre.
Peccato che quello non è nemmeno suo marito.
Peccato che Canale 5 abbia dato alla signora euro 300 per interpretare la buona ringraziatrice di Silvio.

Ecco lei rappresenta una delle vittorie del berlusconismo, la trasformazione dell'uomo in contenitore vuoto capace di essere riempito solo da qualcuno e in particolar modo dal tubo catodico. Riuscire a portare un essere umano a raccontare una balla su una tragedia per 300 cazzo di euro è come aver assassinato la coscienza umana...

"Ma che vogliono questi aquilani? Ma lo sanno tutti che è una trasmissione finta"
"Ma che pretendono. Io non c'entro nulla. Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno saputo che ero abruzzese, mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che avrei dovuto dire"
"Mi hanno dato 300 euro. Come agli altri attori. Anche Gualtiero, che nella puntata interpretava mio marito, recitava. Lui è un infermiere di Ortona. Hanno scelto un altro abruzzese per via del dialetto".

...che neanche dopo si rende conto.
Chissà magari se chiediamo aiuto all'Onu ci aiutano, visto che non riusciamo a liberarci da solo.
Solo un consiglio Marina vai adesso a L'Aquila vai...
venerdì 25 marzo 2011 24 vostri commenti

Con la speranza di Giusy

"Complimenti la dichiaro dottoressa con 105 su 110!"
Una frase che molti avranno sentito (con voti logicamente diversi) nell'aula magna o auletta della propria facoltà, amici, parenti, a volte tantissimi a volte il numero giusto, quelli con dietro il tifo da stadio, quelli che ci vanno da soli o quelli che ci vanno vestiti in maniera assurda.
Insomma ognuno col suo giorno.
E così anche Giusy. Direte e allora?!?
La domanda potrebbe essere giusta se in questo paese si investissero i soldi nelle cose giuste (ci aggiungo anche il resto del mondo) si perchè Giusy è una ragazza down che ce l'ha fatta, la prima in Italia che si è laureata con 105 su 110 nel corso di laurea in Beni demoetnoantropologici, presso l'università di Palermo, e ora spera di poter andare ad insegnare alle elementari...


“C’è dietro un lavoro di 26 anni, iniziato in famiglia e proseguito a scuola. Siamo stati fortunati perche’ abbiamo sempre incontrato professori disponibili e strutture adeguate. Un lavoro di squadra che ha dimostrato come le persone con la sindrome di Down possano accedere ad alti standard di studio”

...queste le parole del padre.
Vedete è quel "siamo stati fortunati" che mi fa salire la rabbia verso delle istituzioni che dimenticano queste persone, che dimenticano le famiglie, che dimenticano la missione che dovrebbe avere lo stato, che invece costringe un uomo a dire "siamo stati fortunati" quando invece uno stato civile dovrebbe assicurare a tutti il massimo sforzo. E invece solo il 10% dei ragazzi down riesce ad accedere al mondo del lavoro.
Vogliamo ricordare che questo governo aveva tentato con la finanziaria (credo che poi sia rientrato tutto) di innalzare la soglia di invalidità dal 74% all'85% togliendo in questa maniera a molti ragazzi affetti dalla sindrome down l'assegno!
Giusy è la speranza, è una dimostrazione, come dice suo padre, che si può fare, è uno schiaffo a tutti coloro che non ci credono e a tutti coloro che vorrebbero solo ghettizzare la disabilità.
Se le scuole avessero più finanziamenti per il sostegno, se avessero più soldi per le tecnologie assistive, per gli ausili, se le università potessero usufruire di finanziamenti quante Giusy potremmo avere in Italia?!? E soprattutto questa non sarebbe più una notizia eclatante ma la normalità.
giovedì 24 marzo 2011 28 vostri commenti

"Mio figlio cieco senza Giochi"

"Caro ministro Gelmini,
ieri mio figlio che ha 10 anni mi ha chiesto di essere lasciato al portone e di poter salire al secondo piano per raggiungere la casa della nonna da solo. Cosa c’è di strano in questo? Nulla, ma di particolare c’è che mio figlio è cieco dalla nascita.
È inutile dirle quale felicità abbia provato io nel vederlo, in assoluto silenzio, salire quelle scale, contando i gradini e mantenendo altissimo il livello di concentrazione. È inutile dirle quanto abbia sofferto nel non aiutarlo e nel dargli quella fiducia necessaria a compiere una straordinaria impresa. È inutile dirle che per questi bambini ogni azione che per gli altri
è normale costituisce un traguardo, che con sforzo, dedizione e tanta fatica a volte si supera. È inutile dirle che per un genitore ogni conquista e ostacolo superato è soddisfazione e dolore.
Mio figlio frequenta una scuola pubblica dove ogni giorno si confronta con bambini della sua età e ogni minuto rinnova la consapevolezza della sua diversa abilità, che diventa poi una risorsa quando riesce faticosamente a fare le cose insieme a loro. Ho sempre pensato che la sua diversa normalità non fosse un limite ma la capacità di fare le cose in altro modo, ho sempre creduto che il confronto con gli altri bambini fosse per entrambi fonte di arricchimento e di conoscenza. Ho sempre creduto che il sapere, il conoscere chi è diverso permette di sconfiggere l’ignoranza, il pregiudizio, l’emarginazione .
Oggi scopro che gli studenti diversamente abili non possono correre, giocare e divertirsi ai Giochi della Gioventù, come tutti gli altri, ma devono restare a guardare, fare da spettatori di una vita normale che è degli altri e non la loro. Perchè non ci sono i fondi necessari a garantire la loro assistenza.
Oggi apprendo che essere diversamente abile è un ostacolo non a se stessi, alle proprie capacità di fare le cose, ma agli altri, alla loro normalità e alla loro possibilità di arrivare primi o ultimi. Oggi scopro che mio figlio è meno studente, meno cittadino, meno importante degli altri. Non era questo il mondo che io ho immaginato per lui, non era questo il futuro che speravo per lui e le assicuro che pensare al domani di questi bambini non è fonte di tranquillità. Soprattutto quando la discriminazione arriva da chi dovrebbe prendersi cura di loro.
Le auguro di divertirsi ai Giochi della Gioventù, ma le auguro anche che tutte le persone che rifiutano la discriminazione disertino questa manifestazione, lasciandola sola a guardare nel vuoto. Perché è questo, il vuoto, che lei ha lasciato dentro di me."
Valentina Rinaldi

Nove, non numero ma città.
Vicenza, provincia.
Sport giovanile, che dovrebbe voler dire aggregazione, sinonimo di rispetto, di integrazione, impegno, fair play, amicizia mista ad agonismo e di apertura a tutti.
I Giochi sono quelli della Gioventù edizione 2011.
Tutto come sempre? Manca qualcuno? Niente ragazzi disabili.
Perchè? Perchè mancano i moduli per i ragazzi disabili e quindi niente partecipazione.
E qui entriamo in un altro sport... quello della palla che rimbalza da un palazzo all'altro, e i giocatori sono 2, il Coni e il Ministero della Pubblica Istruzione (o forse direi che è il caso di chiamarlo pubblica distruzione).
Il gioco è quello del tira e molla. "Toccava a te mandare i moduli"... "No non è vero"..."Lo gestite voi da anni"... "Ma non ci mandate i soldi dopo i tagli"... manca solo specchio riflesso.
Nel frattempo una madre scrive quello che avete letto sopra e ogni mia parola in più stonerebbe.
Il buio sta nelle loro coscienze.
mercoledì 23 marzo 2011 23 vostri commenti

Che poi si sa, tra amici certe domande non si fanno.

Chissà magari in quei momenti gli hanno posto delle domande.
Chiesto dei diritti civili, della mancanza di libertà nel suo paese, delle condizioni del suo popolo, dei lager spacciati come centri di accoglienza.
Magari glielo ha chiesto lui...

...uhm mi sa di no dalla faccia direi proprio di no.
Ma forse ci ha pensato lui...


...uhmm la vedo difficile, anche perchè in questo caso avrebbe dovuto rispondere alle stesse domande, quindi meglio lasciar perdere.
Ecco! Il nuovo Napoleon forse...


...no no senza il consenso di Carla non si fa e poi in quel momento la Tunisia funzionava ancora come voleva lui.
Ahhh! Il nuovo corso allora...


...per ste cose non credo abbia trovato tempo e poi in quel momento era più indaffarato a notare che finalmente al mondo esiste uno che veste peggio della moglie.
Beh beh ragazzi probabilmente lui si...


...no lui le domande le fa solo al telefono.
Allora lui...


...no. Voleva ma poi si sa la giustizia si intromette e allora via per Santo Domingo.
Forseeeeee....


...non so ma qualcosa mi dice che la domanda eventualmente posta sia stata di un altro tenore.
Ho trovato! Lei...


...mi sa che nella circostanza la domanda l'ha fatta lui, con risposta positiva visto l'esultanza.
Vediamo un po' se lui...


...uhmm troppo frastornato dalla contentezza nel vedere un dittatore di nuovo a Roma, col braccio destro alzato.
Eh quello li dietro...


...uhmm no pare che per risparmiare ora si usino quelli di gomma. Niente da fare.
Lui lui tra un martini e un altro...


...no troppo difficile impostare una domanda.
Allora dai ora ho capito, la massima carica...

...no pare che in quel momento l'avesse scambiato per uno degli attori delle infinite fiction.
E lui? Sicuramente no visto i regali...

...e visto quello che ha firmato col rais...

“Le Parti rispettano reciprocamente la loro uguaglianza sovrana, nonché tutti i diritti a essa inerenti, compreso in particolare il diritto alla libertà e all’indipendenza politica. Esse rispettano altresì il diritto di ciascuna delle Parti di scegliere e sviluppare liberamente il proprio sistema politico, sociale, economico e culturale” (art. 2 Trattato di amicizia Libia Italia).

“Le Parti si astengono da qualunque forma di ingerenza negli affari interni o esterni che rientrino nella giurisdizione dell’altra Parte, attenendosi allo spirito del buon vicinato”...“L’Italia non userà né permetterà l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro la Libia e la Libia non userà né permetterà l’uso dei propri territori in qualsiasi atto ostile contro l’Italia” (art. 4 Trattato di amicizia Libia Italia)

...ah logicamente anche il Pd votò a favore del trattato chissà forse con OLTRE intendono proprio questo.
martedì 22 marzo 2011 20 vostri commenti

I Big Jim alle grandi manovre


Avete presente il Big Jim quello col pulsante dietro?
Quello che premendo forte cambiava faccia in continuazione. Ecco, non è nemmeno il caso che vi dica a chi mi sto riferendo.
Diventa davvero difficile anche scrivere qualcosa in queste ore, perchè la politica occidentale purtroppo si sta appropriando di un principio giusto quale è la libertà dei popoli, la democrazia, per finire un banchetto dove la pietanza migliore è nera, oleosa e molto molto cara... e questo provoca molta molta rabbia, perchè è chiaro che ognuno di noi spera nella liberazione del popolo libico, ma il comportamento dei governi occidentali ricorda molto il periodo coloniale quando con tanto di righello si tracciarono i confini africani a mo' di spartizione lineare.
Poi per quanto riguarda il Big Jim dalla faccia di gomma con cerotto incorporato nella confezione non si riescono a trova più parole. Chissà magari ora si allea nuovamente al rais visto che si dice dispiaciuto per lui (NOTATE CHE NON HA PARLATO DEL POPOLO LIBICO) per dichiarare guerra alla Francia così magari il paese si riprende la Corsica.
Follia allo stato puro, di questo si tratta.
Follia condita con guerra che non credo che possa dare esiti positivi, dico questo. Non si tratta di pacifismo a prescindere ma si tratta di perplessità di fronte ad un caos generale, prima la risoluzione Onu... poi la conduzione francese... poi La Russa che guardando il risiko a casa si distrae un attimo e si ricorda che il suo obiettivo era quello di conquistare 24 territori e quindi sgomita le armate blu di Sarkozy minacciando lo sfratto dalle basi perchè lui vuole la Nato punto e basta... poi Obama che dice che comandano loro e che anche lui vuole la Nato... Putin che si innalza a paladino del non intervento bellico cancellando i ricordi Ceceni ma soprattuto ricordandosi che anche loro non sono poi una democrazia vera e propria e quindi non si sa mai (visto anche che fine fanno gli amici di Silvio)... i cinesi dall'alto dei loro ideali di libertà (occhio non ditelo al Berlusca altrimenti dichiara guerra anche a loro) si dicono rammaricati... e poi i canadesi che non si capisce perchè ma ci sono sempre e comunque sia loro vanno.
Nel frattempo il popolo continua a soffrire e non se lo fila nessuno.
La rabbia quindi si trasforma in paura, si, paura della follia al potere, del denaro al potere, della follia del denaro, di persone che possono decidere il nostro destino, quello dei popoli che dovrebbero far sentire in maniera più forte la voglia di pace, di convivenza, di tolleranza, di rispetto, di fratellanza, ideali che sembrano accantonati chiamati utopie per allontanarli dalla mente delle persone.
Un pensiero banale lo so ma pensate quante sono le persone al mondo che vorrebbero solo vivere in pace e quanti sono gli altri, quelli che prendono le decisioni, che tengono un popolo sotto la dittatura, quelli che dispongono della cosiddetta ricchezza... i Big Jim sono grossi ma pochi e forse sarebbe meglio iniziare a contare.
lunedì 21 marzo 2011 28 vostri commenti

Se domattina scoppia la guerra e se nessuno ci va...

"Se domattina scoppia la guerra e se nessuno ci va..."
E' più forte di me, tutte le volte che scoppia un conflitto mi viene in mente la canzone che scrisse un po' di tempo fa Faletti. Una splendida utopia a dire il vero, un desiderio direi inarrivabile.
Premetto una cosa e non voglio essere ipocrita, se fossi sotto una dittatura, e per fortuna non ci sono mai stato, spererei sicuramente in un intervento di qualcuno per aiutare la resistenza o chi per lei a recuperare la libertà.
Dicevo un'utopia già, sarebbe davvero fantastico se un giorno tutti gli uomini della terra dicessero ai loro capi, ai generali, ai politici, ai dittatori, agli affaristi e ai dirigenti andateci voi noi non ci muoviamo.
Nella vicenda libica ci sono più aspetti da rimarcare secondo me.
La smania di grandeur perduta della Francia che all'improvviso si ricorda che in Libia c'è una dittatura e parte in quarta verso l'attacco, i suoi aerei erano già in volo quando si doveva ancora decidere, avendo perso parecchi interessi in Tunisia Sarkozy aveva bisogno di un'altro sbocco per gli interessi delle sue multinazionali.
C'è da sottolineare un arrancamento, come al solito, dell'Onu che aspetta fino all'ultimo di mandare avvertimenti a Gheddafi quando bastava, secondo me e non ho la palla di vetro, mostrare un po' più di interessamento una settimana fa quando le forze ribelli avevano schiacciato le milizie fino a Tripoli.
Poi ci sono gli altri, i Russi che all'inizio si dicono favorevoli, non mettono il veto e poi si dicono rammaricati, seguiti dai Cinesi e dalla Lega Araba che fa mama non mama... insomma un gran casino, tanto che ancora ieri si discuteva su chi comandasse l'alleanza. Insomma prima ci raccontano che sono tutti d'accordo e poi in realtà pare che non sia proprio così, visto che ora anche la Turchia chiede un cessate il fuoco.
Obama parla di libertà, per carità è chiaro che il rais come tutte le dittature vanno sconfitte ma mi domando ora ce ne accorgiamo? E poi, domanda lecita, se non avesse il petrolio la Libia? E ancora cosa vogliamo dire dello Yemen dove si sta combattendo da mesi ma nessuno sembra interessato?
Caso a parte logicamente è l'Italia.
Ogni volta che partecipiamo ad un conflitto veniamo chiamati traditori, d'altra parte voglio dire in questo caso come si fa a dare torto al rais che solo pochi mesi fa ha soggiornato davanti al campidoglio con tanto di bunga escort affittate dal governo italiano per allietare le giornate romane di Gheddafi, con tanto di parate militari per festeggiamenti, con tanto di baciamano dello stesso premier che nei giorni precedenti non voleva chiamarlo perchè "sarà occupato".
Vogliamo parlare del caso del rimorchiatore?!? Ora dico il paese ha praticamente dichiarato guerra alla Libia e una barca italiana con personale italiano sbarca a Tripoli, ma si è mai vista una cosa del genere?
E' inutile ripeterlo è chiaro ma in altri paese un premier che festeggia un dittatore ora bombardato si sarebbe già dimesso, invece no continua nella sua imbarazzante cavalcata politica, si imbarazzante perchè credo non si possa commentare altrimenti un governo che non ha nemmeno una politica estera, che si accoda come al solito agli altri solo per evitare di perdere tutti gli interessi libici e partecipare al banchetto finale magari con qualche briciola lanciata dai francesi, un governo che mentre gli aerei italiani si stanno alzando in volo continua a dire "non dovrebbero partire", un governo che non ha la maggioranza in parlamento per appoggiare la scelta della guerra.
Ecco poi sul voto in parlamento vorrei aprire una parentesi sul Pd che ancora una volta secondo me ha sbagliato, avrebbe dovuto non votare e far vedere a tutto il mondo e agli italiani ancora una volta che cosa hanno al governo. Come vogliamo commentare la frase di Bossi in cui dice "la sinistra sarà contenta di quello che avviene nel nord Africa così almeno aumenteranno gli immigrati e lei potrà prendere più voti", decisamente fuori di testa e incommentabile.
Insomma quello che sta succedendo in Libia è ancora una volta più grande di noi, ci sono interessi delle multinazionali enormi, contratti miliardari, interessi economici che ancora una volta si celano dietro le dichiarazioni di libertà. Tutto chiaramente sulle spalle di un unico soggetto... il popolo libico che per anni ha subito una dittatura, che per anni è stato abbandonato, che ha assistito a sfilate di politici occidentali che come zerbini si inchinavano al rais per il dio denaro, per strappare contratti, lo stesso popolo che in questi mesi ha subito attacchi vergognosi da parte dei mercenari di Gheddafi e che ora rischia sotto il fuoco "amico". Il mio pensiero in questo momento va a loro, ai bambini che ancora una volta stanno con naso in su non in attesa di un aquilone ma del ferro che cade dal cielo.
giovedì 17 marzo 2011 26 vostri commenti

Sta a noi come riempire quei puntini...

E pensare che una volta a sentire la parola unità avremmo pensato immediatamente al fritto della settembrata del PCI sostituita ora con l'improponibile Festa democratica. Comunque qui non si tratta di nazionalismo nè di patriottismo col paraocchi no, qui il problema è ricordare la storia, la nostra storia ciò che è successo, ciò che dobbiamo portarci dentro e che ci dovrebbe avvertire cercando di non farci commettere più errori.
Si tratta di belle facce o magari brutte (lo so ne mancano tante ma non ce la facevo più, anzi se volete aggiungere ne sarei felice, inoltre nella maggiorparte dei casi gli accostamenti sono casuali anche se devo dire che certi contrasti fanno capire molto la natura del nostro paese e ciò che di buono è riuscito a fare assieme al marcio che ha prodotto), si tratta di avvenimenti positivi e a volte negativi , di persone che hanno lasciato il segno nella felicità e anche nella tristezza, per ricordare sempre da dove veniamo ma soprattutto che intenzioni abbiamo per i prossimi anni...
















































...per il resto solo tanti puntini che dobbiamo riempire, come? Sta a noi scegliere...

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