venerdì 3 luglio 2009

Poliziotta di Padova rischia il licenziamento per aver dichiarato la sua omosessualità

Questa è la storia di una donna che ha deciso di uscire allo scoperto... una poliziotta che ha dichiarato la sua omosessualità... da quel giorno è iniziato il suo incubo.
Luana Zanaga ha 39 anni è di Rovigo e fa parte della polizia di Padova è stata processata da una commissione perché ritenuta colpevole di aver parlato ai giornali senza aver chiesto l'autorizzazione e per aver screditato la polizia. Stiamo parlando dell'articolo intervista rilasciata a L'Espresso del 2 giugno in cui Luana ha denunciato le discriminazioni subite... "Sono una poliziotta lesbica: per questo mi vogliono punire"... violenze psicologiche come quella di dover andare a farsi visitare ogni 15 giorni per ordine del vicequestore, donna, affinché ne attestasse l'idoneità..."Mi chiedeva se stavo bene con la mia omosessualità e io rispondevo che stavo benissimo"... "Nel nostro ambiente siamo discriminati come omosessuali".
Luana ha anche denunciato l'arrivo di due mail da parte di due poliziotti con allegato i consiglio di "bruciare in un lager"...
Quindi... processata e punita con una sospensione fino a sei mesi con provvedimento del questore di Padova Luigi Savina... Luana non si perde d'animo viene nella mia città a sfilare per le strade durante il Gay Pride ma al ritorno a casa una sorpresa...una lettera del capo, il questore di Padova con cui si avvia la pratica della sua destituzione dalla Polizia... la polizia patavina, cioè Savina, nega che si tratti di licenziamento ma non vuol dire quale sarà la punizione... in effetti con la lettera si avvia la contestazione degli addebiti se vogliamo essere pignoli... i provvedimenti verranno dopo... e possiamo immaginare quali...
Qualcuno dirà che la vogliono licenziare per altri motivi, che a prescindere dall'essere diverso bisogna fare il proprio dovere... vero tutti devono fare il proprio dovere a partire dai vertici della polizia che hanno un carta che dovrebbero leggere ogni giorno prima di entrare in ufficio la Costituzione Italiana dove non si parla di discriminazione... poi facendo due conti direi che provvedimenti del genere dopo le dichiarazioni all'Espresso e la partecipazione al Gay Pride forse fanno pensare a provvedimenti discriminatori, direi no?
Comunque volendo essere ottimisti, mettiamo caso che non si tratti di licenziamento...
il problema permane, si tratta sempre di discriminazione sessuale una vergogna per un paese civile e per di più all'interno delle istituzioni... sentire la storia raccontata da Luana fa rabbrividire, fa pensare quanto lavoro deve ancora fare l'Italia per raggiungere la maturità...

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