lunedì 20 luglio 2009

19 luglio 1992. Non dovevamo dimenticare un eroe. Assenza delle autorità e pochi palermitani, per non parlare dell'ipocrisia del ministro Alfano











«Ne so poco perché qui non mi passano nemmeno i giornali. Ma questa storia della "trattativa", di un mio "patto" con lo Stato, di tutti gli impasti con carabinieri e servizi segreti legati al fatto di via D'Amelio non sta proprio in piedi. Io della strage non ne so parlare. Borsellino l'ammazzarono loro» Totò Rina
L'ammazzarono loro... loro... quelli che dovevano proteggerlo... quelli che hanno continuato a comandare questo paese e cha magari in questo momento sono ancora nella stanza dei bottoni...
Quanto tempo è passato... quanto? 17 anni... da quelle immagini di quella folla che gridava giustizia... dalla gente di Palermo con la rabbia negli occhi... ieri le celebrazioni... "Speravo che i palermitani si svegliassero. Al di là del comitato organizzatore in via D'Amelio, non c'è nessuno. Palermo ha dimenticato la promessa che aveva fatto a Paolo il giorno del suo funerale", queste le parole del fratello del giudice... assenza delle autorità... silenzio...
Poi si leggono dichiarazioni come quelle del ministro Alfano "Paolo Borsellino è un eroe senza tempo, che ha contribuito a emancipare le coscienze dei siciliani dai ricatti e dalle paure innescate dalle efferate logiche di mafia. A diciassette anni dalla terribile strage mafiosa che lo ha sottratto ai suoi cari e alla sua alta missione, il suo esempio e il suo messaggio di legalità rappresentano ancora oggi quei parametri etici e di giustizia a cui è necessario rifarsi"... forse in questo caso era meglio il silenzio, queste parole dette da uno che sta aiutando il premier a distruggere il nostro sistema giudiziario sono un insulto a Falcone e Borsellino... pensate solo al decreto sulle intercettazioni... con il sistema di Alfano quanti mafiosi sarebbero ancora in giro per il nostro paese.

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