domenica 19 aprile 2009

Dall'Abruzzo al Molise, Silvio promette


Che cosa fa di un paese una democrazia? Che cosa lo rende libero?
Certamente una cosa su tutti è la libertà di informazione.
Risponde a questi requisiti il nostro paese? Siamo convinti di essere sempre informati?
Il 7 aprile la terra ha tremato sotto l'Abruzzo provocando danni e morte un'enorme tragedia.
Dopo continue scosse nei giorni e nei mesi precedenti la giunta abruzzese decide di intervenire presso la presidenza del Consiglio. Quindi cinque giorni prima del disastro, esattamente il 2 aprile, a Palazzo Chigi arriva la richiesta di Stato d'emergenza e dell'avvicinamento delle strutture di intervento vicino alle zone ritenute in pericolo da parte della giunta de L'Aquila. Nessuna risposta dal Presidente del Consiglio, nessuna risposta. La stessa persona che si commuove di fronte alle macerie, che abbraccia i terremotati, che dispensa proclami di imminenti soluzioni. Nessuna risposta. Spalle voltate alla sicurezza dei cittadini. Certo perchè il regime non si può permettere un'evacuazione eventuale per niente. Il regime deve sempre dare una prova d'efficenza, non deve far vedere che ci sono crepe. Quindi nessuna risposta, meglio non fare niente meglio gridare ai falsi allarmismi. Meglio fa vedere che poi il regime è bravo a ricostruire tutto. Nessuna risposta.
Notizia nascosta, notizia mai esistita e cancellata. Il messaggio che deve arrivare agli italiani è un presidente pronto ad intervenire nelle zone delle sciagure, quello che va ad allietare le giornate delle persone facendo battute, scherzando e attaccando chiunque osi mettere in dubbio l'efficienza del governo.
Nessun accenno sui telegiornali al fatto che dopo il terremoto del 2002 in Molise Berlusconi affida il compito della ricostruzione al suo uomo che guida la Regione. Bene. Ad oggi il signor Iorio è sotto inchiesta da parte della Corte dei Conti e della procura di Larino. Per il paese di San Giuliano, uno dei più colpiti, vennero chiesti 1 miliardo per opere pubbliche e 450milioni per case private. Un po' tanto per un paese di mille abitanti. Il governatore finanziò tutto con i soldi della ricostruzione...200mila euro per il museo del profumo, 250mila per il ripopolamento della seppia nel mare molisano, 100mila per la patata turchesca e attenzione attenzione 765mila euro per la metropolitana Matrice-Campobasso-Bojano. Risultato finale...a San Giuliano ci sono i cantieri aperti e c'è gente che vive ancora nelle case di legno. Però anche in quel caso Berlusconi aveva rassicurato tutti d'altra parte lui è il presidente operaio. Diffidate gente diffidate.

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